«Non sono passati nemmeno sette mesi – spiega Silli – da quando il Consiglio Comunale, lo scorso 3 luglio, con atto n. 39, deliberava con 15 voti favorevoli contro 9 l’approvazione delle linee programmatiche di governo.
Tra quei 15 voti favorevoli c’erano anche i consiglieri Anthony Aliano, Manola Musa, Deborah Comardi e Stefano Di Blasio. Ma soprattutto tra quelle linee programmatiche compariva anche il tema della farmacia comunale che oggi viene spudoratamente strumentalizzato».
«Il Comune di Montesilvano – dice ancora Silli – come tanti altri Comuni, si trova a confrontarsi continuamente con un contesto difficile a causa di due aspetti fondamentali: la crisi economica e l’incertezza normativa, ponendo l’attenzione sulla necessità di una decisa riduzione dei deficit di bilancio e, soprattutto, dello stock di debito pubblico, che rischiano di soffocare le delicate economie.
Dall’altro lato le Amministrazioni pubbliche stanno vivendo un momento di intense riforme che, tuttavia, non sembrano sempre avere un disegno strategico di fondo unitario e condiviso dalle forze di governo. I due aspetti si intrecciano prepotentemente e indissolubilmente nel perseguire il fine di “far quadrare i conti pubbliciâ€.
In questo contesto, il settore farmaceutico e il comparto delle farmacie comunali, in particolare, stanno subendo un notevole cambiamento. Oggi la farmacia è a tutti gli effetti un esercizio commerciale dove i prodotti sono prevalentemente trasferiti dal grossista al consumatore.
Tale processo di trasformazione ha dato origine ad un complesso dibattito che, da un lato, vede spinte in direzione della privatizzazione e dell’apertura al mercato delle farmacie, mentre, dall’altro lato vede difese le esigenze di regolazione da parte dell’autorità pubblica: il diritto alla salute».
«La farmacia comunale di Montesilvano, dal 2005, anno della sua costituzione, al 2013 ha registrato una perdita di complessivi 573.484 €. Un’amministrazione responsabile ha il dovere di affrontare la questione e trovare un rimedio. Riteniamo che per la farmacia comunale di Montesilvano il rimedio sia la concessione in gestione, mediante procedura ad evidenza pubblica. Il nuovo gestore dovrà corrispondere all’Ente un canone periodico per la durata della concessione, un canone annuale legato al fatturato della farmacia stessa, ed infine, un contributo una tantum per l’Azienda Speciale per la fase di avviamento della farmacia».
«Gli atti di ostruzionismo che stanno mettendo in campo taluni consiglieri comunali – conclude Silli – non hanno altra conseguenza se non danneggiare ulteriormente Montesilvano e sono la riprova di una visione della politica che nulla ha a che vedere con il bene comune, ma che risponde esclusivamente a desideri di esibizionismo alla ricerca di consensi per pura vanità personale».