«Constatiamo con amarezza che il Pd di San Giovanni Teatino vuole speculare
sulla difficoltà delle persone, attaccando in maniera del tutto infondata questa
Amministrazione, in merito alla questione A.C.A. ed al costo delle bollette
dell’acqua. -continua l’amministrazione di San Giovanni Teatino nel comunicato-
L’adesione all’A.C.A. non è una libera scelta del comune di San Giovanni Teatino,
l’ingresso è stato imposto da una legge regionale (9/2011) che disciplina il riordino
del servizio idrico integrato. Ingresso che è stato più volte in consiglio comunale
non ostacolato, ma addirittura sostenuto dall’attuale minoranza».
L’Amministrazione nella nota poi spiega come il metodo di calcolo per arrivare alla tariffa dei servizi idrici sia di competenza
nazionale, per la precisione dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema
idrico. «A meno che non ci chiedano di violare la legge, non possiamo intervenire
sulla legislazione nazionale. -commentano-
La tariffa ottenuta deve coprire i costi del servizio e questi sono da imputare all’Aca.
Cercheremo di intervenire, questo sì, sulla riduzione dei costi di un’azienda oggi
commissariata e che per 15 anni è stata gestita dal Pd.
Nell’ultima votazione del bilancio consuntivo 2013 dell’A.C.A., svoltasi
lunedì 12 gennaio 2015, il comune di San Giovanni Teatino è stato l’unico,
di oltre 60 comuni, a prendere la parola per riaffermare la volontà di uscire
dall’A.C.A. ed a criticarne le passate gestioni clientelari.
Queste sono le azioni concrete poste in essere da questa Amministrazione, in
risposta agli slogan del Pd».
L’Amministrazione di San Giovanni Teatino poi fa notare come sia in attesa di una risposta da parte del Presidente della Regione
Abruzzo in merito alla sua richiesta di uscire dall’A.C.A. «Il Pd invece cosa
ha fatto per sostenere l’uscita del nostro comune dall’A.C.A.? -si chiedono concludendo la nota-Quali azioni
ha intrapreso per sostenere un’iniziativa dell’intero consiglio comunale e
richiesta da tutti i cittadini?».
LA LETTERA APERTA DEL PD