“Il professor Federico Caffè è stato senza dubbio uno degli economisti dal pensiero più lucido e estremamente attuale del secolo scorso, eppure la sua città natale, Pescara, per troppo tempo lo ha ignorato. Per questo motivo, con l’obiettivo di celebrare l’uomo e ricordare il suo pensiero economico, quanto mai attuale, come centrosinistra presenteremo un progetto di legge per istituire un Premio regionale che porti il suo nome”. Con queste parole il consigliere regionale del Pd Abruzzo Antonio Blasioli, primo firmatario del PDL, interviene per illustrare la proposta di legge che sarà presentata in consiglio regionale. A sottoscrivere il documento, insieme a Blasioli, tutti i consiglieri del centrosinistra della Regione Abruzzo: Silvio Paolucci e Dino Pepe del PD, Giovanni Legnini e Americo Di Benedetto per il gruppo Legnini Presidente, e Sandro Mariani (Abruzzo in Comune).
“Il 6 gennaio del 1914 nasceva a Pescara Federico Caffè – ricorda Blasioli -. Quando si parla della sua figura si può scegliere tra i diversi profili che lo hanno caratterizzato. Federico Caffè come uomo, Federico Caffè e il suo pensiero economico, estremamente attuale, Federico Caffè come uomo di cultura o Federico Caffè come grande insegnante: “metalmeccanico dell’università, come amava definirsi. Si può parlare del Prof. Caffè per l’utopia o per il suo riformismo radicale o, ancora, per il mistero della sua scomparsa. A me, però, piace ricordarlo come “consigliere del cittadino e non del Principe”, come veniva definito, perché ci permette di guardare anche alla situazione che viviamo e ai problemi legati al precariato, alla disoccupazione e all’ingiustizia sociale, tutti temi che caratterizzavano la lezione politica di Caffè e che coinvolgono soprattutto i giovani.
Noi pescaresi abbiamo un debito verso questo grande concittadino. Non gli dedicammo la giusta attenzione quando operava e lo dimenticammo dopo la sua scomparsa nel 1987.
Per questo, come centrosinistra, abbiamo ritenuto giusto e doveroso fare qualcosa affinché anche le nuove generazioni di studenti sappiano chi era Federico Caffè, qual era il suo pensiero economico e cosa ha rappresentato per Pescara e l’Abruzzo. Abbiamo, quindi, predisposto un progetto di legge per istituire un Premio che porti il suo nome.
Il Premio – spiega ancora Blasioli – sarà rivolto agli studenti dei corsi di laurea magistrale in materia economica ed economico sociale della Regione Abruzzo, e avrà lo scopo di costituire un momento di riflessione, analisi e memoria del lavoro di uno dei massimi economisti italiani, attraverso il coinvolgimento diretto di nuove generazioni di economisti. Nel PDL proponiamo che sia assegnato con cadenza annuale e durante una manifestazione da tenersi il 15 aprile, giorno della sua scomparsa nel 1987, a seguito della quale tantissimi studenti dell’università si mobilitarono per cercarlo. Il premio verrà assegnato tra gli studenti dei corsi di laurea magistrale in materia economica, economico-politica e economico-sociale degli Atenei abruzzesi che abbiano elaborato le tre migliori tesi di laurea.
Ciascuna borsa di studio dovrà avere un valore minimo pari a mille euro e al finanziamento del Premio potranno contribuire anche altri enti pubblici, fondazioni, associazioni e privati. La cerimonia di premiazione sarà tenuta ogni anno, come già detto, nella data del 15 aprile, giorno della scomparsa del professore, presso l’Istituto Tecnico di Pescara “Tito Acerbo”, in cui si è formato Federico Caffè. Le borse di studio saranno assegnate da una Commissione (che sarà composta da cinque membri, i cui nominativi saranno indicati uno dall’Associazione Federico Caffè, tre dai Magnifici rettori delle università abruzzesi e uno dal Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo) che avrà il compito, a titolo gratuito, di valutare le tesi.
Un Premio che riteniamo sia un atto dovuto per scusarci, almeno in parte, con il professor Caffè per come è stato dimenticato, per tanti anni, dai suoi concittadini. Proprio il prof, infatti, qualche giorno prima di morire rilasciò un’intervista in cui dimostrò tutto l’amore per la sua città, ma anche tutta la sua delusione: “Pescara ha proprio dimenticato questo suo figlio – disse -, pensi ho donato i miei libri all’Università D’Annunzio e non ne ho ricevuto neanche il riscontro”. E concludeva: “avranno le mie ossa”, ma poi la scomparsa ci privò in effetti anche di queste. Questo Premio, forse, ci riavvicinerà un po’ tutti alla sua memoria e al suo grande insegnamento, in attesa di poter fare di più. Ci auguriamo, infatti, che presto possa trovare il giusto finanziamento anche la proposta avanzata da Italia Nostra per il recupero della Immacolatella, cappella della famiglia Caffè, nei pressi di Colle Marino”.