venerdì , 22 Novembre 2024

Pescara: passeggiata empatica per dire no alle barriere architettoniche

L’idea di mettere sindaco, assessori comunali e regionali e consiglieri comunali e regionali su due ruote, in pari abilità con chi vive una condizione di disabilità quotidianamente è stata promossa dalle Commissioni Comunali Politiche Sociali e Grandi Infrastrutture e dall’assessorato alle Politiche Sociali, ma è nata su una proposta dell’associazione Carrozzine Determinate, a cui hanno risposto anche le altre associazioni che operano nel mondo della disabilità.

Dopo un vero e proprio percorso a ostacoli nel centro cittadino, che si è articolato su via Nicola Fabrizi, via Ravenna, via Firenze, fino a Piazza Italia, si è svolta una conferenza stampa per annunciare le prossime iniziative. Prima fra tutte la riunione con le associazioni all’Aurum per venerdì 16 gennaio alle 11 presso l’Aurum, al fine di individuare i rappresentanti da far sedere con gli ordini professionali di settore (architetti, ingegneri e geometri) al tavolo permanente per l’attuazione del Piano dell’Abbattimento delle Barriere Architettoniche, PEBA, per dare corso ad una delibera di giunta comunale approvata prima di Natale che promuove il recepimento dell’intera normativa contro le barriere e che fa di Pescara l’unico Comune abruzzese ad aver adempiuto ad una legge disattesa dal 1986. Le associazioni hanno chiesto inoltre anche Consigli straordinari tematici su barriere e su disabilità e assistenza a persone con disabilità.

“La città dovrà diventare accessibile tutta, per la prima volta lo abbiamo verificato in modo incisivo e indipendentemente dall’appartenenza politica – così i presidenti delle Commissioni Antonio Natarelli e Francesco Pagnanelli – Lavoreremo insieme per una mappatura delle situazioni di difficoltà delle insidie sul territorio cittadino, per mettere allo studio rimedi e cercare di risolvere i problemi risolvibili da subito, adottando le iniziative necessarie a rendere la città accessibile e coesa. Mercoledì prossimo, il 21 gennaio, il primo appuntamento, sulla strada parco, dove torneremo con una riunione di nuovo congiunta delle commissioni e con le associazioni a verificare la situazione”.

“Una mattinata significativa perché l’attraversamento della città ha creato situazioni di grande difficoltà – l’assessore comunale al Sociale Giuliano Diodati apre la conferenza – Abbiamo iniziato un percorso che porterà al recepimento in Consiglio Comunale della delibera con cui lavoriamo di fatto al PEBA, piano che contiamo di portare entro sei mesi all’approvazione dell’Assise pubblica. Venerdì, invece, ci sarà il primo tavolo di confronto, per scegliere le voci delle associazioni con cui ci confronteremo ogni volta affinché Pescara non costruisca più barriere nel suo sviluppo. Tutte le costruzioni che dovranno nascere dovranno tenerne conto. Tavolo che serve anche a recepire risorse europee per centrare l’obiettivo generale, a cui miriamo: abbattere tutte le barriere presenti”.

“E’ uno stimolo continuo quello che arriva dalle associazioni perché a volte con grande grinta ma in maniera garbatamente convinta rimettono nell’ordine del giorno della politica le problematiche dei disabili che sono di tutti – prosegue l’assessore regionale al Sociale Marinella Sclocco – Di tutti, perché ognuno è esposto al rischio di non essere più abile un giorno e ognuno di noi è anche mamma o nonno, perché sono problematiche che riguardano anche altre categorie di persone. Rispetto alle barriere architettoniche siamo riusciti a sbloccare una bella quota regionale da destinare all’abbattimento nelle case Ater e residenziali private. E’ una problematica complessa ma abbiamo fatto dei grandi cambiamenti come Regione Abruzzo, come aver aperto i tirocini per la prima volta in Abruzzo anche ai disabili. Lo strumento esiste da circa 30 anni, nessuno lo aveva attivato. A livello regionale stiamo lavorando anche a tavoli tematici sulla disabilità, ma ancor prima alla nascita di un Forum che istituisca un luogo che consente di discutere e fare programmazione per il futuro”.

“Abbiamo voluto mettere nelle mani della politica un problema reale, che è quello della disabilità e della salute – sottolinea Claudio Ferrante, motore di Carrozzine determinate – Non c’è bilancio che tenga, o scusa su carenze di fondi che possa reggere di fronte al diritto alla salute. Anche perché il mondo della disabilità interessa circa il 50 per cento della popolazione, comprendendo anche la famiglia, gli operatori, i medici, i fisioterapisti che gravitano intorno ad ogni persona, è un mondo che fa girare l’economia. Non è più accettabile la condizione che i fondi siano insufficienti. Oggi abbiamo voluto anche dimostrare la mancanza di dignità per le persone che non sono messe in grado di fare le cose che fanno gli altri, un’esperienza significativa perché la politica è al servizio del cittadino. Ringraziamo la sensibilità nuova che si registra in Regione e al Comune di Pescara che con le iniziative prese dall’Amministrazione Alessandrini ha aperto la strada al PEBA, un piano che non è una concessione, ma un dovere amministrativo. Faremo anche un Consiglio Comunale ad hoc per le barriere e un Consiglio straordinario per politiche sociali per parlare di assistenza. Gli argomenti sono tanti dalla necessaria approvazione del PEBA al numero di parcheggi, siamo pronti a lavorare insieme”.

“Pronti a recepire stimoli e possibilità – chiude il sindaco Marco Alessandrini – anche in un momento di tagli. Malgrado il predisse sto sulle politiche sociali non è stato toccato nulla. Dopo la mattinata di oggi mi resta la conferma che puoi leggere, documentarti, sapere che in Italia ci sono 4 milioni di disabili, finché non sali su una carrozzina e ti accorgi che fare una cosa che sembra scontata non lo è, tutto il resto è solo teoria. Il Comune deve e farà la sua parte, cominciamo con il PEBA. Ma dobbiamo chiedere anche collaborazione ai cittadini, affinché le barriere non solo architettoniche, ma anche civili vengano superate. Noi ci mettiamo la faccia raccogliendo istanze e bisogni che crescono, invitando istituzioni ed enti a fare rete esattamente come avviene nel mondo dell’associazionismo, perché è una questione di civiltà”.

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