domenica , 24 Novembre 2024

Concessioni demaniali, gare nuove aree: confermare attuali, Tomei Cna balneatori possibile modificare “direttiva servizi” Ue

E’ quanto chiede Cna Balneatori all’indomani dell’incontro tenuto

ieri a Roma dalle principali sigle del mondo delle imprese del turismo balneare italiano (Sib-
Fipe Confcommercio, Cna Balneatori, Assobalneari Italia Confindustria, Fiba Confesercenti

e Oasi Confartigianato) con il sottosegretario al Turismo del governo Renzi, Francesca

Barracciu.

«Il vertice – spiega il coordinatore nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei, presente

all’incontro romano – è servito a mettere a punto un percorso condiviso, che la stessa

Barracciu ha definito come una sorta di “doppio binario”: in sostanza, aprire ai bandi per

nuove concessioni, non prima di aver verificato l’esistenza di ulteriori, nuovi tratti di litorale,

e dall’altra il riconoscimento di un congruo periodo transitorio per le concessioni oggi vigenti.

Una condizione, quest’ultima, che abbiamo posto in cima alla nostra agenda nel confronto con

il governo e le istituzioni comunitarie».

A detta di Tomei, la grande novità degli ultimi mesi è rappresentata dal fatto che «il governo

sembra aver raccolto una nostra storica rivendicazione, che rovescia alcuni punti presenti

nel dibattito precedente e condizionato i rapporti con l’Unione europea.
Ovvero che le attuali

concessioni – in Abruzzo sono circa 600 e in Italia 30mila – avessero di fatto occupato tutti i

beni demaniali disponibili, mentre al contrario intervengono solo su una ristretta porzione,

pari a meno di un quarto del totale, al netto delle spiagge libere e delle aree protette.
Da qui, la

necessità di avere prima un quadro chiaro e finalmente esaustivo delle disponibilità effettive

di spiagge, prima di procedere alle gare».

«Attraverso questo percorso – conclude Tomei – crediamo sia possibile dunque arrivare a

sostenere in Europa una modifica della “direttiva servizi” e prevedere un sistema normativo

che, dopo la proroga, assicuri il mantenimento delle concessioni esistenti nelle mani delle

imprese che già le detengono attualmente».

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