“Può sembrare poco, –continua Marchegiani– una semplice aiuola, ma quel punto di colore è un elemento di coerenza con la natura di piazza Salotto, un razionale campo di dinamici contrasti spaziali, come è evidente dall’idea originaria di Luigi Piccinato, che ben si presta a valorizzarsi con quelli cromatici, come quello generato dal calice rosso di Toyo Ito.
Quell’aiuola la proposi come elemento di continuità: con ciò che di Pescara è conosciuto (come non pensare all’aiuola dell’orologio di piazza 1° maggio) e con ciò che non è potuto accadere (il calice).
Quella macchia di fiori è una piccola storia, ma densa.
L’amministrazione di una città è fatta di azioni grandi e strategiche, ma a volte quelle minori lasciano un segno che arricchisce il quotidiano”.