Il Manifesto segue le delibere di Giunta con le quali i 5 Comuni coinvolti licenziavano l’adesione al percorso organizzativo che porterà alla sottoscrizione del Contratto di Fiume del Tavo, Fino e Saline.
Con il Manifesto le 5 Amministrazioni Comunali sottolineano la condivisione del medesimo interesse di tutela, valorizzazione e promozione dell’intero sistema di aree fluviali attraverso interventi di gestione dei sistemi ambientali e territoriali relazionati con i sistemi economico – sociali.
“Il territorio attraversato dai tre corsi d’acqua – si legge sul protocollo d’intesa – presenta diverse criticità che vanno da una conclamata fragilità idrogeologica, dal ripetersi di fenomeni di esondazione ed alluvionali a margine di piene e dalla presenza di una condizione di inquinamento e degrado in diversi tratti del Saline ritenuto uno dei primi 7 fiumi italiani più sfruttati. L’ambito fortemente antropizzato, la presenza di discariche abusive, l’alto livello di inquinamenti e superamento dei codici tabellari sanciti dalla normativa vigente hanno determinato la classificazione del sito quale S.I.R.â€(sito di interesse regionale) ex S.I.N.
Con il Manifesto i 5 firmatari, dunque, hanno sancito la decisione di adottare un sistema di regole condivise tra i soggetti volte alla ricerca di soluzioni efficaci per la salvaguardia della Valle e dell’intero sistema idrico comprensoriale, attraverso interventi di protezione e tutela degli ambienti naturali, di tutela delle acque, di difesa del suolo, di protezione dal rischio idraulico, di tutela delle bellezze naturali.
«Un nuovo passo è stato sancito in questo percorso – ha dichiarato il sindaco Maragno-. Siamo convinti che la riqualificazione del lungofiume possa avvenire solo attraverso la sinergia tra tutti i Comuni ed è per questo che abbiamo voluto accelerare nell’iter per la sottoscrizione dei Contratti di Fiume. In prospettiva il Saline non deve essere più visto come un problema ma come un’opportunità. La riqualificazione del Saline, come quella del Tavo e del Fino, può rappresentare una chiave per lo sviluppo dell’intero territorio e un buon motivo per attrarre turismo e di conseguenza stimolare l’economia».
Il processo organizzativo e partecipativo del Contratto di Fiume sarà, quindi supportato da parte di una Cabina di Regia, composta da un rappresentante per ogni Comune promotore e da una segreteria Tecnico/Scientifica, che dovrà fornire le attività necessarie in considerazione delle azioni indispensabili per l’attuazione dei provvedimenti che restano comunque di competenza del comitato tecnico dei Sindaci.