domenica , 24 Novembre 2024

Arte: addio a Ettore Spalletti

«A partire dalla metà degli anni Settanta Spalletti si è dedicato ad una ricerca tesa a valorizzare il risalto emotivo del tono cromatico, indagato sia in pittura che in scultura, elaborando strutture in legno e marmo di forme essenziali, dalla cui apparente monocromia traspare una manualità pittorica di strati sovrapposti e abrasi, un colore intriso di materia e di luce, in armonica interrelazione con lo spazio circostante. La pratica artistica si identifica in Spalletti con un processo interamente manuale di elaborazione della superficie (il supporto ligneo del dipinto, ma anche il marmo della scultura), trattata con molteplici stesure di pigmenti. La superficie pittorica si pone in rapporto con l’ambiente espositivo in senso fisico, fino al punto di rinunciare alla propria integrità tramite la rastrematura dei bordi o l’aggetto del piano di supporto, travalicando il confine tra pittura e scultura. L’opera scultorea si presenta come forma fortemente sintetizzata in senso geometrico e spesso si fa allusiva ad immagini riconoscibili (colonna, vaso, coppa, che valgono come archetipi del linguaggio della scultura)»
Fonte wikipedia.

 

“Alla mia età sento che tutte le cose si ingentiliscono.
Se qualcuno mi tocca la mano, sento che la pelle è diventata più fragile.
Mi sento come un cristallo, che non è il vetro e non è nemmeno la pietra preziosa”.

 

ETTORE SPALLETTI

Nel 1996 ha realizzato, per l’Hôpital Poincaré di Garches, installazioni permanenti di particolare intensità emotiva. Le sue opere sono state presentate a Documenta di Kassel (1982, 1992), alla Biennale di Venezia (1982, 1993, 1995, 1997) e in mostre personali a Parigi (Musée d’art moderne de la Ville de Paris, 1991), New York(Osmosis, S. R. Guggenheim Museum, 1993, con Haim Steinbach), Anversa (Museum van Hedendaages Kunst, 1995), Strasburgo (Salle des fêtes, Musée d’art moderne et contemporain, 1998-99), Napoli (Museo nazionale di Capodimonte, 1999), Leeds (Henry MooreFoundation, 2005).

Nel 2014 la più completa retrospettiva dell’opera dell’artista, intitolata Un giorno così bianco, così bianco, è stata allestita in un circuito museale formato dal MAXXI di Roma, dalla GAM di Torino e dal Museo Madre di Napoli.

Nel 2017, viene insignito della laurea honoris causa in architettura presso l’Università Gabriele D’Annunzio dì Pescara.

 

Non provo nemmeno a fare una lezione,
non saprei farla”

Fu il commento di Spalletti alla cerimonia di conferimento per la Laurea Honoris Causa

 

Il sindaco di Spoltore Di Lorito “lezione di stile da ricordare e tutelare”

E’ un giorno triste per tutti. Mi sento vicino al dolore della famiglia non solo perché ho avuto il piacere di conoscere Ettore Spalletti e incontrarlo in più di un’occasione, ma anche perché pur essendo un artista di fama internazionale, Spalletti non ha mai lasciato l’Abruzzo e viveva qui a Spoltore, a pochi minuti dal paese dove era nato. L’eleganza che distingue la sua arte era una caratteristica comune alla sua personalità e al suo modo di essere: l’Abruzzo ma più in generale l’Italia e il mondo dell’arte perdono un’uomo la cui lezione di stile deve essere ricordata e tutelata, anche nell’immaginare il futuro delle nostre città e degli edifici pubblici.

Il Sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito

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