Nel testo introduttivo, il critico Pasqualone scrive che “La parola poetica che dice l’amore, la parola poetica che dice la vita, la parola poetica che dice la storia, finanche le storie nelle Storia, quando quest’ultima diviene sofferenza, dolore, atrocità, martirio inutile: questo è il percorso poetico di Andrea Buccini, che, fin dal titolo, ci propone una decisa poetica del tempo, Non avrò più un orologio, quasi un metatempo che solo la poesia può dire, che solo il verso può dare.
Dal percorso biografico della poetessa emana la sua poesia, con la convinzione che entrambe, vita e poesia, siano il risultato di una mediazione tra storia e tempo, tra cose ed oggetti, tra un correlativo oggettivo che nel verso, talvolta franto, ma sempre potente, diviene capacità ermeneutica, esegesi di attimi e di frammenti.”
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