“Dopo la bocciatura dello scorso giugno, in Commissione, degli interventi istituzionali necessari per superare la crisi delle Terme di Caramanico ed avviare una fase nuova con la valorizzazione del termalismo abruzzese proposti dalla risoluzione del Consigliere Silvio Paolucci, da parte della Regione Abruzzo, solo silenzio!”
Lo stesso Capogruppo PD ha da tempo presentato una specifica interrogazione volta a conoscere se non risultano ancora “concluse le procedure di sottoscrizione di tali contratti negoziali relativi all’annualità 2019 in materia di prestazioni erogate dalla Rete Termale privata accreditata”.
«Nonostante la riapertura dello stabilimento termale – interviene Silvio Paolucci – per una stagione più breve e solo per iniziativa della società concessionaria, non vi è ancora nessuna proposta, da portare presso il Tavolo di Crisi del MISE, che dallo scorso 3 Aprile attende un riscontro dalla Regione Abruzzo. Nessun seguito alla Delibazione dell’allora Presidente Lolli del 1° Febbraio 2019, al fine di ottenere l’applicazione straordinaria del documento tecnico dell’Agenzia Sanitaria Regionale “Qualificazione sanitaria nel settore termale – modello assistenziale. Linee di indirizzo“, chiedendo al Vice Capo di Gabinetto di convocare la struttura di monitoraggio del MinSAL presso lo stesso tavolo di crisi, e ivi valutare la possibilità di un’autorizzazione straordinaria per le Terme di Caramanico ad erogare prestazioni riabilitative: nulla, per incredibile inerzia, o per incomprensibili e pericolose strategie, da allora è stato portato al MISE».
«Neanche del contratto tipico nulla si sa più ormai – incalza il Capogruppo PD – L’Assessore Verì a Luglio aveva detto che era lì, pronto sul tavolo, ma nulla più si è saputo, se non che sarà ridotto da 3 a 1 anno (ovvero valevole per i prossimi 2 mesi o poco più)! E comunque si tratterà un contratto dovuto, ma privo di qualsiasi sostegno alla ripresa delle attività termali, privo della possibile attività integrativa che, senza costi aggiuntivi per la Sanità Abruzzese, avrebbe determinato un utilizzo più completo, differenziato e non stagionale del principale impianto termale abruzzese, determinando di certo un supporto funzionale per il turismo del benessere e migliorando i servizi per i cittadini abruzzesi, delocalizzando a favore dei territori servizi assistenziali e generando una strategia di ripresa dello stabilimento termale caramanichese, così come già sperimentato in altre regioni italiane, dopo la crisi del termalismo “classico” verificatasi dal 2008 in poi».
«Purtroppo – interviene il Capogruppo Consiliare Mario Mazzocca – dobbiamo registrare nulla di tutto questo, nessuna iniziativa di analisi, di confronto, programmatica, silenzio assoluto su tutte le altre opportunità avviate dalla precedente amministrazione regionale, come sull’atteso Bando pubblico, per l’impiego dei fondi (€ 900.000,00) stanziati dalla Regione di Lolli, di cui alla Legge di Stabilità Regionale 2019, per il rifinanziamento della Legge Regionale sul Termalismo (l.r. 15/2002), e silenzio assoluto sulla possibilità, di dare seguito, per il tramite dei competenti uffici, al disposto della Deliberazione di Giunta Regionale n. 626 del 27 Ottobre 2017, con il quale si assicurava l’ulteriore finanziamento di 1.000.000 di euro per le piscine termali (di importo complessivo pari a 1.600.000 euro), il cui primo lotto funzionale dei lavori è stato di recente finalmente aggiudicato».