Ortona. È già finito il cammino della Tombesi in Coppa della Divisione. A Fano, contro l’Eta Beta, Silveira e compagni parevano in pieno controllo del match: gol del vantaggio nel primo tempo a firma del solito Piovesan, raddoppio a inizio secondo tempo con una grande giocata di Dudù Rech, 3-0 firmato da Calderolli ben imbeccato da Dell’Oso dalla rimessa laterale. Rischi corsi davvero pochissimi, e c’era stato spazio per tutti, inclusi il giovane Manuel Raimondi e il neoarrivato Gabriel Focosi, che ha anche sfiorato il gol al debutto. Unico neo, un eccessivo nervosismo e il quinto fallo fischiato contro i gialloverdi già a metà secondo tempo, comunque nulla che lasciasse presagire il finale: incassato l’1-3 su un errore individuale (18.30), la Tombesi ha subito il 2-3 venti secondi dopo (18.50) e si è chiusa dietro senza mai ripartire contro il portiere di movimento dell’Eta Beta. Il 3-3, arrivato a tre secondi dalla fine (19.57), ha idealmente posto fine alla partita. Nei tempi supplementari, i padroni di casa hanno trovato prima il quarto gol (autorete) e poi il quinto, sbagliando nel frattempo anche tre tiri liberi; dal canto suo, la Tombesi ha provato a lungo a segnare schierando Silveira da portiere di movimento, ma di fatto i gialloverdi non sono mai riusciti ad impensierire nei supplementari l’estremo difensore marchigiano.
«Quello che è successo è inspiegabile – queste le parole di Gianluca Marzuoli –. Eravamo totalmente in controllo della partita, non avevamo rischiato nulla fino a novanta secondi dalla fine dei regolamentari, anche i ragazzi subentrati dalla panchina avevano fatto bene e niente, davvero, poteva far immaginare un finale simile. Ci siamo lasciati influenzare troppo dal problema falli, perché per paura di commettere il sesto non abbiamo più giocato come sappiamo, e di fatto la nostra partita è finita quando abbiamo incassato il primo gol. Da lì in poi abbiamo smesso di giocare e siamo stati in balia di un avversario che fino a un attimo prima avevamo controllato. Conosco abbastanza bene questo sport e ho visto un numero sufficiente di partite in vita mia per sapere che la partita era già persa alla fine dei regolamentari, e infatti nei supplementari non siamo riusciti a invertire la rotta. Questa partita deve insegnarci una cosa fondamentale: non siamo una squadra che può permettersi di giocare di fioretto, noi dobbiamo sembre andare con la sciabola. Dobbiamo aggredire, lottare su ogni pallone fino all’ultimo secondo, perché altrimenti possiamo andare in difficoltà, e perdere, contro chiunque».