La volontà dei consiglieri a 5 stelle è quella di risvegliare un interesse che accomuna tutti, soprattutto in questo periodo di
profonda crisi risparmiando sulla tariffa oggi chiamata Tari, che era Tares e ancora prima Tarsu.
«Cambia il nome ma non cambia l’atteggiamento delle amministrazioni nei
confronti di una azione che permetterebbe un abbattimento vertiginoso di questo tributo.
Il movimento 5 stelle Montesilvano, attraverso questo esposto evidenzia le anomalie rispetto
di normative regionali e nazionali. La regione Abruzzo con la legge 45 del 2007 e l’art. N 205 del
dlgs n. 152 del 2006 ribadiscono che in ogni comune deve essere assicurata una raccolta
differenziata pari ad almeno il 65% entro il 31/12/2012. A Montesilvano è stato fatto? NO.
L’art. 205 , inoltre, al fine di penalizzare il conferimento in discarica introduceva un’addizionale del
20% per il non raggiungimento di tale obiettivo. Cosa succede in città? Presto detto, e
Montesilvano (dati rilevati da delibera regionale) alla data del 31/12/2012 ha raggiunto il 10,31%,
disattendendo ogni normativa. E non che negli anni precedenti fosse andata meglio».
Questo commentano i consiglieri pentastellati vuol
dire, che a causa di questo atteggiamento che definiscono irresponsabile, i cittadini di Montesilvano stanno
pagando un’addizionale del 20% al tributo di conferimento in discarica.
«Non possiamo continuare a
far finta di niente e che nessuno sia responsabile di tale situazione. La regola è meno conferisco in
discarica, perchè consideri il rifiuto una risorsa rinnovabile, meno cara sarà la bolletta. Qui vi è un
presunto danno erariale per l’ente che ora pagano i cittadini ma che dovrebbero pagare chi non
ha permesso di effettuare una differenziata porta a porta, in linea con le normative comunitarie
e regionali. Tale danno può essere calcolato applicando alla differenza tra la percentuale di
differenziata realizzata e quella minima prevista dalla legge».
Per i consiglieri 5 stelle competeva ai Sindaci e agli Assessori in carica ai periodi di
riferimento, in quanto diretti e primi responsabili dell’amministrazione comunale attivare i propri
poteri di indirizzo e controllo sugli uffici al fine di assicurare il raggiungimento degli obbiettivi
legislativamente previsti e sanzionati.
«Facciamo, inoltre , osservare che riconoscendo al rifiuto il
nome di risorsa rinnovabile e stipulando le opportune convenzioni (a costo zero per
l’amministrazione) con i consorzi nazionali riconosciuti, entrerebbero nelle casse comunali, soldi da
riutilizzare per la città. -commentano i grillini- A questo punto possiamo veramente porci una domanda:
“ma se compito delle amministrazioni comunale è quello di promuovere l’incremento della raccolta
differenziata e, nonostante la stessa contravvenga alle normative vigenti, perché, se la
responsabilità è sua, devono pagare i cittadini?».
Nei giorni scorsi, quindi, i consiglieri pentastellati hanno depositato presso la Corte dei Conti dell’Aquila un
esposto invitando
la Procura Regionale a valutare se le politiche adottate dal
Comune di Montesilvano in tema di rifiuti siano o meno aderenti al dettato normativo ed in
particolare siano state idonee da un lato a consentire un efficiente sistema di gestione e dall’altro
ad evitare che la collettività sia esposta ad aggravi ingiustificati di costi individuando, ove ritenuti
sussistenti le responsabilità individuali ad ogni livello amministrativo e politico.
«La nostra denuncia- commentano concludendo i consiglieri 5 stelle- va proprio in questa direzione, è giunto il momento che chi non ha fatto ciò
che doveva essere fatto, sarà inchiodato alle sue responsabilità davanti alla cittadinanza tutta».
IL DOCUMENTO