E’ la richiesta rivolta alla Regione da Adriano Lunelli,
direttore di
Fidimpresa Abruzzo, contenuta nella relazione che ha aperto nel pomeriggio di ieri il convegno dal titolo “Confidi amico, il valore della garanzia in tempo di crisiâ€, in programma nella
sala convegni delle Torri Camuzzi, a Pescara, ed organizzato dalla Cna Abruzzo.
Tra il 2011 e il 2013, gli anni clou della crisi che ha colpito l’economia del nostro Paese e dell’Abruzzo
– sostiene tra l’altro Lunelli – gli impieghi delle banche sono diminuiti di oltre un miliardo e 150 miliardi
di euro.
Una condizione che ha messo soprattutto le imprese in una condizione di grave difficoltà, fino a
costringere molte di quelle che hanno resistito a dar fondo a tutte le riserve e alla loro stessa capacità di
accedere al credito».
Una condizione, ha aggiunto, «aggravata dall’assenza di politiche pubbliche di sostegno
all’accesso al credito: con il risultato che i Confidi hanno sopperito alla mancanza di adeguate politiche
pubbliche, mettendo in gioco i fondi di garanzia costituiti in prevalenza dagli apporti dei soci».
Lunelli ha poi criticato i tempi lunghissimi imposti dalla burocrazia regionale per l’utilizzo delle poche
risorse in campo, ricorrendo a qualche esempio illuminante: «Per quanto riguarda una misura contenuta
nei fondi del Par Fas 2007-2013, l’Azione “Migliorare l’accesso al credito delle pmi abruzzesiâ€, emanata il
27 settembre del 2013, la sottoscrizione delle convenzioni tra la Regione e confidi, per l’erogazione delle
risorse, è avvenuta la scorsa settimana. Una prova evidente di ingiustificata inefficienza».
L’appuntamento della Cna dedicato ai confidi, poi, servirà ad offrire una riflessione sul sistema bancario
regionale, ed in particolare sul suo rapporto con il mondo dell’impresa.
Ad offrire una riflessione sui
mutamenti in corso è Aldo Ronci, che mette a fuoco i mutamenti intervenuti nell’assetto delle proprietà degli
istituti abruzzesi, proprio in relazione al rapporto con l’erogazione di credito al sistema produttivo locale: «In
Abruzzo le piccole banche, tra le quali fino al 2012 erano comprese Tercas, Carichieti, Carispaq, Caripe e
Bls hanno erogato, proprio in quell’anno, il 51% del totale del credito: una quota più che doppia rispetto
al valore medio nazionale (23%) e, ancora di più, per quel che riguarda il credito concesso alle imprese.
Una caratteristica che faceva dell’Abruzzo la prima regione d’Italia».
Un circuito “virtuoso†destinato a
rientrare presto ad essere ricondotto alla normalità dopo i mutamenti degli assetti proprietari: «Nel 2013
le cose cambiano e con l’incorporazione della Carispaq e della Bls in banche nazionali, la quota di credito
erogato ha subito una brusca flessione, scendendo al 40%. Ma è facile immaginare che con la prossima
incorporazione della Tercas e della Caripe, oltre a quella paventata della Carichieti, il mercato abruzzese
tenderà a livellarsi alla quota media nazionale».
Banche e confidi, prove tecniche di alleanza
Nel dibattito alle Torri Camuzzi gli interventi del mondo bancario regionale,
delle imprese e del sistema di garanzia. Lolli: sì alla rimodulazione dei fondi comunitari
Una alleanza tra sistema bancario e confidi, per sostenere il mondo delle piccole imprese, in
Abruzzo è possibile.
E la Regione, pur alle prese con gravi problemi di bilancio, è disposta a fare la sua
parte. Lo ha confermato il dibattito seguito alle relazioni che hanno aperto, nel pomeriggio di oggi nella sala
conferenze delle Torri Camuzzi, a Pescara, il convegno organizzato dalla Cna Abruzzo su “Confidi amico, il
valore della garanzia in tempo di crisiâ€.
Nella discussione, coordinata dal direttore del quotidiano “Il Centro”, Mauro Tedeschini, hanno preso parte
il presidente della Bcc Abruzzo, Michele Sanuele Sborgia; il direttore regionale della Cna, Graziano Di
Costanzo; l’assessore regionale alle Attività produttive, Giovanni Lolli; il direttore generale di Fedart Fidi,
Leonardo Nafissi; il direttore generale di Cofidi.it, Teresa Pellegrino.
Sborgia, primo a intervenire, ha rilanciato l’alleanza tra confidi e piccole banche: «La forte liquidità delle
banche di credito cooperativo, che operano in aree territoriali delimitate, e con un tipo di clientela del
tutto sovrapponibile a quella dei confidi – ha detto – non può non stimolare una forte sinergia tra questi
due mondi».
Nafissi, da parte sua, ha invece sottolineato «come sia necessario ricostruire una filiera ben
organizzata e strutturata del sistema produttivo, a tutto vantaggio delle imprese: un obiettivo di politica
economica decisamente alla portata».
Di Costanzo, direttore regionale della Cna, ha messo in evidenza i
limiti della piccola impresa nell’accesso al credito: «Il nostro è un mondo che per oltre il 70% è costituito da
piccole ditte individuali, dove è difficile distinguere patrimonio personale e aziendale: è un mondo che qui
vive e qui pensa al suo futuro, e per questo occorre un sostegno particolare».
Rispondendo all’invito della Cna, il vice presidente della Regione, Lolli, ha garantito l’impegno della
Regione a rimodulare i fondi comunitari, destinando ai confidi parte delle risorse recuperate, ma non ha
lesinato critiche al sistema bancario: «Occorre mettere in campo strumenti nuovi e diversi, sapendo che
esiste uno spazio – dopo i processi di concentrazione del sistema che hanno investito negli ultimi tempi gli
istituti abruzzesi – per la ripresa di una dimensione locale».
Il “caso†della Puglia, con l’autentico boom
realizzato nella concessione di finanziamenti alle micro imprese, è stato al centro, infine, dell’intervento di
Teresa Pellegrino: «Le imprese sono ovunque in difficoltà, e con loro i confidi: ma abbiamo avuto la forza,
mettendo in campo una forte sinergia, di realizzare una forte capacità di investimento».
Tante le autorità
istituzionali presenti al forum: tra le altre, il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, e il
presidente della Camera di commercio adriatica, Daniele Becci.