Oggi, nella sala Figlia di Jorio della Provincia di Pescara, si è svolta la conferenza
stampa dell’UPI (Unione Province d’Italia) Abruzzo, con la partecipazione di Antonio
Del Corvo, Presidente della Provincia dell’Aquila e dell’Upi Abruzzo, Antonio Di Marco,
Presidente della Provincia di Pescara, Domenico Di Sabatino, Presidente della Provincia
di Teramo, Mario Pupillo, Presidente della Provincia di Chieti, sull’impatto che la legge di
stabilità 2015 avrà sui servizi erogati dagli enti.
“La legge di stabilità penalizza soprattutto le Province – ha esordito Del Corvo – tagliando
dal bilancio 2015 somme che incidono dal 52 al 69% delle risorse disponibili, che non
consentiranno di portare avanti attività prioritarie ed essenziali per la comunità.
Le province
abruzzesi subiranno dei tagli nel bilancio che vanno dai 10 milioni di euro della provincia
di Chieti ai 9,3 mln de l’Aquila, 5,4 mln di Teramo, i 5,7 mln di Pescara.
Noi riteniamo
che le regioni debbano incidere sulle scelte del Governo per evitare che questo accada,
proponendo alcuni emendamenti che l’UPA stessa ha formulato e che vogliamo portare
all’attenzione del Governo attraverso l’azione dei nostri parlamentariâ€.
Tali emendamenti
riguardano la sospensione per 5 anni del pagamento, da parte delle province, delle rate
dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti; la proroga di 1 anno delle disposizioni
sull’armonizzazione contabile e dunque del divieto di assunzione di personale a tempo
determinato; l’estensione alla Province per le quali sia stato approvato un piano pluriennale
di riequilibrio delle stesse misure favorevoli (esclusione dell’obbligo di contributo alla
finanza pubblica per gli anni 2015-2017) stabilite a carico delle Province in dissesto;
l’esclusione dal calcolo del saldo obiettivo del patto di stabilità dell’importo del contributo
alla finanza pubblica richiesto dal disegno di legge per evitare di incorrere nelle sanzioni
previste in caso di mancato rispetto del patto di stabilità.
“Già se passassero questi emendamenti avremmo una notevole boccata d’ossigeno – ha
spiegato Mario Pupillo
– altrimenti questa legge, che attualmente sfiora la farsa, ci porterà
verso la tragediaâ€. “Quello che abbiamo il dovere di sottolineare – ha spiegato Antonio
Di Marco – è che i Comuni avranno problemi enormi se il disegno di legge passasse così
com’è. Il nostro pressing sui parlamentari e sul presidente della regione Luciano D’Alfonso
è motivato dalla necessità di soddisfare le esigenze della comunità, anche perché non
stiamo parlando di nuove deleghe ma solo di continuare a svolgere funzioni essenziali con
le deleghe tradizionali.
Fortunatamente il Presidente D’Alfonso ci ha già affidato un piccolo
fondo per la viabilità, ma a lui chiediamo di fare pressione sul Governo nazionaleâ€.
“La nostra mobilitazione – ha concluso Domenico Di Sabatino – non deve essere vista
semplicemente una richiesta di soldi, ma è un allarme lanciato per dire che vogliamo avere
la possibilità di accompagnare questa grande riforma istituzionale del Paese cercando di
non far saltare la coesione sociale. Abbiamo ancora enormi potenzialità, visto il patrimonio
di risorse umane e di esperienza delle Province, ma se non possiamo far quadrare i conti
salta tutto il sistema, vanificando anche i vantaggi della riformaâ€.