domenica , 24 Novembre 2024

Abruzzo: dai presidenti delle 4 province l’allarme economico causato dalla legge di stabilità

Oggi, nella sala Figlia di Jorio della Provincia di Pescara, si è svolta la conferenza

stampa dell’UPI (Unione Province d’Italia) Abruzzo, con la partecipazione di Antonio

Del Corvo, Presidente della Provincia dell’Aquila e dell’Upi Abruzzo, Antonio Di Marco,

Presidente della Provincia di Pescara, Domenico Di Sabatino, Presidente della Provincia

di Teramo, Mario Pupillo, Presidente della Provincia di Chieti, sull’impatto che la legge di

stabilità 2015 avrà sui servizi erogati dagli enti.

“La legge di stabilità penalizza soprattutto le Province – ha esordito Del Corvo – tagliando

dal bilancio 2015 somme che incidono dal 52 al 69% delle risorse disponibili, che non

consentiranno di portare avanti attività prioritarie ed essenziali per la comunità.
Le province

abruzzesi subiranno dei tagli nel bilancio che vanno dai 10 milioni di euro della provincia

di Chieti ai 9,3 mln de l’Aquila, 5,4 mln di Teramo, i 5,7 mln di Pescara.
Noi riteniamo

che le regioni debbano incidere sulle scelte del Governo per evitare che questo accada,

proponendo alcuni emendamenti che l’UPA stessa ha formulato e che vogliamo portare

all’attenzione del Governo attraverso l’azione dei nostri parlamentari”.
Tali emendamenti

riguardano la sospensione per 5 anni del pagamento, da parte delle province, delle rate

dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti; la proroga di 1 anno delle disposizioni

sull’armonizzazione contabile e dunque del divieto di assunzione di personale a tempo

determinato; l’estensione alla Province per le quali sia stato approvato un piano pluriennale

di riequilibrio delle stesse misure favorevoli (esclusione dell’obbligo di contributo alla

finanza pubblica per gli anni 2015-2017) stabilite a carico delle Province in dissesto;

l’esclusione dal calcolo del saldo obiettivo del patto di stabilità dell’importo del contributo

alla finanza pubblica richiesto dal disegno di legge per evitare di incorrere nelle sanzioni

previste in caso di mancato rispetto del patto di stabilità.

“Già se passassero questi emendamenti avremmo una notevole boccata d’ossigeno – ha

spiegato Mario Pupillo
– altrimenti questa legge, che attualmente sfiora la farsa, ci porterà

verso la tragedia”. “Quello che abbiamo il dovere di sottolineare – ha spiegato Antonio

Di Marco – è che i Comuni avranno problemi enormi se il disegno di legge passasse così

com’è. Il nostro pressing sui parlamentari e sul presidente della regione Luciano D’Alfonso

è motivato dalla necessità di soddisfare le esigenze della comunità, anche perché non

stiamo parlando di nuove deleghe ma solo di continuare a svolgere funzioni essenziali con

le deleghe tradizionali.
Fortunatamente il Presidente D’Alfonso ci ha già affidato un piccolo

fondo per la viabilità, ma a lui chiediamo di fare pressione sul Governo nazionale”.

“La nostra mobilitazione – ha concluso Domenico Di Sabatino – non deve essere vista

semplicemente una richiesta di soldi, ma è un allarme lanciato per dire che vogliamo avere

la possibilità di accompagnare questa grande riforma istituzionale del Paese cercando di

non far saltare la coesione sociale. Abbiamo ancora enormi potenzialità, visto il patrimonio

di risorse umane e di esperienza delle Province, ma se non possiamo far quadrare i conti

salta tutto il sistema, vanificando anche i vantaggi della riforma”.

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