È quanto afferma il sindaco Francesco Maragno che interviene sulle polemiche relative alle nuove nomine conferite in questi giorni. «Proprio per sopperire alla mancanza di un notevole numero di figure chiave per il buon funzionamento della macchina comunale, ma ancora di più per accelerare nell’attuazione del programma condiviso da tutta la maggioranza – dice ancora il primo cittadino – abbiamo scelto di inserire queste nuove professionalità.
L’esigenza di inserire in organico il nuovo dirigente all’Urbanistica deriva anche dal fatto di dover spingere sull’acceleratore nel piano per le alienazioni che consentirebbe al Comune di recuperare circa 12 milioni di euro.
Il nuovo dirigente dovrà inoltre concentrarsi sull’attuazione del Piano Generale degli Impianti Pubblicitari, che produrrebbe nuove entrate per il Comune, e al tempo stesso sul recupero dei canoni pregressi sulle cessate concessioni. A tal riguardo abbiamo convocato, per martedì prossimo, un tavolo tecnico».
I NUOVI ASSESSORI
In merito alle nomine dei nuovi assessori, il primo cittadino dichiara: «La composizione della Giunta, con le giuste capacità professionali dalle quali Montesilvano trarrà importanti benefici, rappresenta una sfida verso l’innovazione.
Essa sarà capace di traghettare la città dalle secche del dissesto verso una nuova rotta che guardi al riordino economico, ad un’accresciuta sensibilità sociale e ad un rilancio delle attività produttive senza tralasciare in nessun modo l’attenzione ai ruoli istituzionali e civili di una città di 54.000 abitanti, punto di riferimento per altre realtà vicine.
Ripiegare verso piccole polemiche di basso cabotaggio non è solo mero esercizio di critica verso un sindaco e la sua amministrazione ma rappresenta un attacco a tutti quei cittadini che credono in un nuovo futuro e in una nuova prospettiva.
La critica – conclude Maragno – è sempre bene accetta purché sia costruttiva e leale altrimenti rischia di riportare Montesilvano in quelle aree paludose da cui sono nati i grandi guai della città. Dissesto, crisi economica e disoccupazione. Non possiamo più permettercelo.
Facciamo di Montesilvano un faro della costa e non un semplice fanalino di coda a rimorchio di altre realtà».