“Una mostra davvero bellissima ed evocativa per noi abruzzesi che ci riconosciamo nelle splendide immagini di Luciano D’Angelo – così il vicesindaco Giovanni Di Iacovo – In questi anni ho presentato centinaia di mostre, ma questa è senza dubbio una delle più belle e prestigiose, perché Luciano è un grandissimo fotografo. Oggi ciascuno di noi pensa che con un cellulare in mano e una buona inquadratura possa competere con chi ha il dono della fotografia, ma non è così, raccontare per immagini è un’altra cosa. Dietro ogni foto c’è un lavoro artistico, unico, artigianale e le foto di Luciano D’Angelo rappresentano un punto di vista interessante sull’Abruzzo fatto di mestieri, di manualità, di fatica quotidiana e sono rappresentate con una grandissima forza iconografica”.
“Il progetto risale a diverso tempo fa, messo in piedi con una lunga ricerca sul territorio di storie e personaggi che non sono in cerca d’autore, ma che sono straordinari dal punto di vista personale e umano – dice Luciano D’Angelo raccontando la gestazione della mostra e del libro che raccoglie le immagini e le storie – In un momento in cui le persone contano sempre meno, questo lavoro restituisce dignità a queste figure che sembrano uscite dalla fine dell’800. Un lavoro corale, a cui hanno contribuito Alessandro Antonelli per la parte grafica, Claudio Valente per i testi e il foto-editor Lello Piazza che ci onorato con una bellissima introduzione. Il frutto di questo insieme di persone ed esperienze è stato prima un libro e da venerdì sarà la mostra che raccoglie 47 immagini, tutte le stampe sono state curate nel nostro studio e con una tecnica di altissima qualità, sono di formato 1m per 1m e 70/100 e raccontano varie storie, dalla pescatrice, a un allevatore di asini, a un boscaiolo, a una lavoratrice di lana e tanti altri. E’ un modo per raccontare i nostri talenti antichi che esistono ancora e per dare un contributo culturale a questa regione che sembra vada un po’ a rilento”.
“Il progetto parte da un anno e mezzo di lavoro con Luciano e Alessandro – conclude Claudio Valente – ho contribuito con i testi che sono sul libro e sono riprodotti in sintesi nella mostra su ogni fotografia. Quello di Luciano è un lavoro fuori dall’ordinario, per la cura con cui la mostra è costruita e per la bellezza delle immagini, come ha riconosciuto anche Lello Piazza, che è il maggior foto editor italiano. Le foto hanno un’anima e una luce da non perdere, danno voce a un Abruzzo che esiste e che ci appartiene”.