«Nelson Mandela e Ada Rossi sono due esempi importanti non solo per i ragazzi, ma anche per noi adulti perchè hanno dimostrato con il loro operato e mettendo sempre a rischio anche la propria vita che la costruzione di un mondo migliore è possibile», così il sindaco Marco Alessandrini e il Presidente del Consiglio Comunale Francesco Pagnanelli, che hanno applaudito all’iniziativa ringraziando in modo particolare i «dirigenti scolastici che continuano a coltivare questa esperienza».
Il prefetto di Pescara, Gerardina Basilicata, si è detta felice di essere ritornata al Giardino dei Giusti di Pescara dopo l’inaugurazione del 5 dicembre e ha sottolineato come sia importante mantenere vivo il ricordo delle donne e degli uomini che hanno speso la loro vita per migliorare la società in cui viviamo. «La soddisfazione è grande nel vedere tanti ragazzi».
Stafano Pallotta, presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, ha sottolineato il valore della memoria come elemento fondativo di ogni società, il tenente colonnello dei Carabinieri, Gaetano La Rocca, ha condiviso con i ragazzi i suoi ricordi di studente quando si apprestava a fare l’esame di terza media proprio con una tesina tematica su Nelson Mandela.
Quattro ragazzi in rappresentanza dei quattro istituti che partecipano al progetto hanno letto invece le biografie di Nelson Mandela e Ada Rossi subito dopo avere piantato i due lecci e scoperto le targhe che ricordano i loro meriti.
I dirigenti scolastici Carlo Cappello, Maria Pia Lentinio, Raffaella Cocco e Antonella Sanvitale, degli istituti Liceo scientifico Galileo Galilei, Istituto di Istruzione Superiore Alessandro Volta,
Liceo Artistico Musicale-Coreuretico Misticoni-Bellisario, Istituto Tecnico Statale Aterno- Manthonè, hanno rinnovato l’impegno a lavorare insieme all’interno del progetto Conversazioni a Pescara, per continuare a coltivare la coesione tra le scuole e i ragazzi e «far emergere sempre più l’umanità che è dentro ognuno di noi».
Il presidente della Pescara calcio, Daniele Sebastiani, nel ringraziare gli organizzatori per il coinvolgimento della squadra di calcio della città all’iniziativa ha confermato la disponibilità della società ad accompagnare questo processo che tende a «portare anche all’interno degli stadi di calcio un messaggio di pace e di fratellanza. A far prevalere il messaggio dei Giusti e quindi a tifare tutti per il Bene». Contenuti molto simili al messaggio che è stato letto negli stadi di calcio prima delle partite dell’ultimo turno di Serie A grazie all’impegno della FIGC e del suo presidente Gabriele Gravina che ha iniziato un percorso di collaborazione con Gariwo Onlus, la foresta dei Giusti. Alla manifestazione erano presenti e sono intervenuti per la Pescara calcio anche il team manager Andrea Gessa e i calciatori Gennaro Scognamiglio e Gaetano Monachello.
Oscar Buonamano, ideatore e curatore di Conversazioni a Pescara, si è detto molto soddisfatto della giornata e ringraziando tutte le autorità presenti, i ragazzi e i dirigenti scolastici per la passione e la determinazione con cui conducono il progetto ha svelato che nella serata di ieri ha ricevuto la telefonata della nipote di Ada Rossi, la professoressa Grazia Masetti che, commossa per l’iniziativa intrapresa dagli studenti di Pescara ha inviato un messaggio.
«Gentilissimo, ecco poche righe per ringraziare voi tutti, gli studenti che hanno ritenuto di dedicare un albero alla figura della mia carissima zia Ada Rossi, sorella di mia madre, per onorarla fra gli altri Giusti, nonchè lei stesso come responsabile del Giardino dei Giusti della vostra città, le varie autorità presenti e le persone che a diverso titolo si sono prodigate per la riuscita della vostra bella iniziativa. Sono molto commossa e non posso fare altro che ricordare una donna speciale, che ho amato e seguita sin dalla mia infanzia, con parole da lei stessa scritte o pronunciate, che penso la descrivano nel modo più vero. “Dico di non disperare mai, di avere sempre la coscienza tranquilla secondo quello che è il proprio ideale, di credere nella democrazia, nella libertà e nella giustizia. Dico a tutti di rimanere fermi nelle loro idee e di non mollare: il vecchio nostro “Non mollare!”. Quello che dico ai giovani d’oggi è di stare fermi su questi principi fondamentali”. (Da un’intervista del 31 ottobre 1986). “Mio carissimo Esto, non dire più che meritavo di incontrare un altro uomo, perchè veramente, sempre maggiormente mi accorgo che tu sei migliore di tutti e che sai accettare queste prove, con semplicità e fermezza, perchè sei in pace con te stesso”. (Da una lettera a Ernesto Rossi in carcere del 29/12/1930).
Queste le motivazioni degli studenti nella scelta di Ada Rossi.
«Abbiamo scelto Ada Rossi, perché ci è sembrata una donna moderna (benché nata nel 1899): indipendente, controcorrente, tenace, coerente, capace di scelte difficili che non si è arresa mai! Perché nei momenti critici lei sapeva comunicare serenità e fiducia, soprattutto ai giovani. Perché è sempre rimasta convinta che il mondo potesse essere cambiato e migliorato dalla volontà e dall’impegno collettivo delle persone. Inoltre, perché sino alla fine (è morta a quasi 94 anni) Ada ha criticato i “limiti” del processo di integrazione europea, inaugurato secondo la logica funzionalistica dell’«Europa a pezzettini» e non secondo la prospettiva costituente dell’«Europa unita», e soprattutto amava ripetere: «la Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza, con tutti i suoi “limiti” è pur sempre la nostra Repubblica, per cui bisogna difenderla, affinché diventi migliore e più democratica, lottando per questo, piuttosto che andare a casa a far girare i pollici» (parole semplici, ma quanto mai attuali). In breve, per questo suo esempio di educatrice e di militante, abbiamo ritenuto che Ada Rossi meritasse di essere ricordata nel “Giardino dei Giusti”».
Questo invece il testo delle due targhe dedicate ad Ada Rossi e Nelson Mandela.
Ada Rossi (Golese 10 settembre 1899, Roma 15 giugno 1993), Partigiana e antifascista italiana, contribuisce alla creazione e diffusione del Manifesto di Ventotene e alla nascita del Movimento federalista europeo.
Nelson Mandela (Mvezo 18 luglio 1918, Johannesburg 5 dicembre 2013) Premio Nobel per la pace, dopo anni di prigionia ha difeso i diritti umani in Sudafrica e sconfitto l’apartheid con la nonviolenza, scegliendo verità e riconciliazione.
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