Maurizio Acerbo e Roberta Fantozzi, segretario nazionale e responsabile Politiche economiche di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, in una nota stampa dichiarano:
«Come Rifondazione Comunista da anni proponiamo di introdurre un reddito minimo garantito. Nel 2013 lo abbiamo fatto, insieme a molte altre realtà, anche attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare.
E’ giusto contrastare la povertà, raddoppiata negli ultimi 7 anni a causa delle politiche di austerità.
Del tutto criticabile è invece il modo in cui lo fa il governo: la platea va estesa, vanno eliminate le norme discriminatorie, l’impostazione è familistica, si impongono condizioni di sudditanza come quella di dover accettare di trasferirsi anche a 1000 km da casa per lavori che possono essere di soli tre mesi. Ed è assurdo che chi, come i “navigator” e i lavoratori dell’Anpal, dovrebbe aiutare altri a trovare un’occupazione, sia a sua volta in una condizione di precarietà.
Inoltre il governo non prende i soldi ai ricchi per finanziare il reddito: non fa la patrimoniale e addirittura vuole andare avanti con la Flat-Tax.
Ma le critiche di sinistra all’RDC non hanno nulla a che fare con quelle che vengono da PD, +Europa e Forza Italia, che con le politiche di austerità e neoliberiste portate avanti quando governavano hanno impoverito il paese, ed oggi trovano scandaloso destinare 5 miliardi al reddito, creano una falsa contrapposizione tra diritto al reddito e politiche per creare lavoro, e sul fisco sono ugualmente contrari ad una patrimoniale sulle grandi ricchezze».