“E’ di tutta evidenza – scrive Di Costanzo – come il Dottor Russo mostri di non aver letto con la necessaria attenzione la
puntuale lettera del Sindaco Alessandrini del 23 giugno scorso e del promemoria ad essa allegato:
più che esprimere perplessità, il Sindaco ha demolito l’opera nei suoi fondamenti tecnico-
economici, suggerendo alla Regione Abruzzo la complessiva rivalutazione di un progetto obsoleto
e profondamente sbagliato. Esiste, poi, una nota recente della struttura tecnica del Comune di
Pescara, con cui si rileva una condizione di inconciliabilità tra la richiesta di proseguire i lavori
nell’area di pertinenza e lo stato della procedura amministrativa di Screening di VIA, mai conclusa e
definita, come sentenziato dal TAR di Pescara“.
In ordine ai pronunciamenti delle Autorità adite dai comitati, sorvolando sull’esito squisitamente politico dell’indagine superficiale condotta dall’AVCP (Autorità di vigilanza sui contratti pubblici), – continua la segretaria cittadina “è fin troppo agevole replicare come la Procura della Repubblica di Pescara, che non ha attribuito rilevanza penale ai comportamenti tenuti dai soggetti responsabili, non si sia mai espressa sulla legittimità del procedimento
amministrativo seguito nel lunghissimo iter ventennale di approvazione del progetto. Semmai,
anch’essa, in conformità alla Commissione Europea, ha convenuto sulla grave anomalia riscontrata
nell’omissione indebita del procedimento di VIA, pur non annettendo alcuna rilevanza penale a tale
non trascurabile gravame”.
“Da ultimo – conclude Di Costanzo -, il TAR di Pescara, ha riconosciuto “incompiuto e non definitivo” il Giudizio finale
del Comitato VIA, n. 2275 dell’11 settembre 2013, che contiene alcune stringenti prescrizioni
mai risolte, mentre non ha per nulla autorizzato la prosecuzione dei lavori, in realtà integralmente
sospesi dal medesimo Comitato il 23 ottobre 2012. Prova ne è, l’imminente convocazione di un
nuovo Comitato VIA, fissato per il 30 corrente mese, che ha all’ordine del giorno proprio l’esame
delle pendenze connesse al contenzioso irrisolto di un procedimento amministrativo indefinito,
come tale, irregolare.
E’ notorio che, nei casi di specie, operi l’art. 29 del cosiddetto Codice dell’Ambiente, in base al
quale i lavori sono sospesi per tutto il periodo necessario al completamento del procedimento
amministrativo tuttora in corso di svolgimento.
Questo è quanto: il Presidente di un’importante azienda pubblica, dovrebbe informarsi
compiutamente prima di lanciare accuse infondate”.