La firma delle Convenzioni da parte del Direttore Generale della Fondazione, prof. Nicola Mattoscio, si colloca nell’ambito dell’iniziativa internazionale, avviata fin dal 2015 dalle Nazioni Unite, denominata “Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile”. Sottoscritta dai governi di 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, l’Agenda si propone di raggiungere, entro il 2030, 169 Target inseriti in 17 Obiettivi comuni su questioni decisive per lo sviluppo. La lotta alla povertà, l’eliminazione della fame, un’educazione equa ed inclusiva, l’uguaglianza di genere e il contrasto al cambiamento climatico, sono solo alcuni dei principali.
Tutti i Paesi sono chiamati a contribuire allo sforzo di portare il mondo su un sentiero nuovo. La Fondazione Pescarabruzzo, in quanto corpo intermedio, ha voluto contribuire all’attuazione dell’Agenda coinvolgendo il settore dell’Associazionismo e del Volontariato, suo interlocutore privilegiato.
Un plafond di 50.000,00 euro è stato erogato per la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale. Due le componenti privilegiate dagli interventi risultati destinatari del finanziamento: la prima, riguardante la creazione o l’ampliamento di strutture preesistenti nei paesi emergenti e in via di sviluppo; la seconda, inerente il potenziamento della capacità di immissione in sistemi educativi/formativi di qualità.
Nel corso della Conferenza stampa che si è svolta in Fondazione Pescarabruzzo sono state presentate nel dettaglio le iniziative che saranno completate entro il 2019: 1) Riqualificazione del campo sportivo di “DenDen” ad Asmara (Eritrea). Il campo sportivo di Den Den è utilizzato prevalentemente da invalidi e mutilati di guerra. Oltre a riqualificare l’infrastruttura, si provvederà alla fornitura di attrezzatura specifica per l’attività paraolimpica degli atleti dell’Eritran Disable Sport Federation. Il progetto sarà realizzato dalla Comunità eritrea in Abruzzo, che provvederà anche a formare volontari in loco addetti la manutenzione della strumentazione tecnica (carrozzine ecc). 2) Costruzione di un complesso scolastico ad Embu (Kenya). Il complesso sarà composto da 8 corpi in muratura, dotati di servizi e sala polivalente ad uso biblioteca e riunioni. Nell’intervento è compresa anche la fornitura degli arredi scolastici di manifattura locale. Titolare dell’iniziativa è l’Associazione “Missione… Possibile Onlus”. 3) Creazione di una azienda agricola ad Atakpamé (Togo). Presso il villaggio di Iko Arouka sarà realizzato un pozzo di prima falda, destinato ad usi agricoli. Verranno inoltre installati un potabilizzatore, impianti fotovoltaici ed una pompa elettrica per l’irrigazione. Nell’azienda, resa così autosufficiente, si coltiveranno prodotti agricoli le cui eccedenze potranno essere vendute sul mercato locale. L’azienda “integrata” sarà avviata dall’Associazione “Novissi Onlus”, che si occuperà anche di organizzare corsi di formazione sulle tecnologie alimentari. 4) Fornitura di attrezzatura scolastica ed erogazione di borse studio/lavoro per studenti della diocesi di Sapë – Lac Vau Dejes (Albania). Presso un immobile già operativo della Caritas Diocesana di Pescara-Penne saranno allestiti spazi informatizzati per il doposcuola. Nella stessa sede si realizzeranno corsi finanziati con l’emissione di 4 borse di studio a favore di studentesse e 2 borse lavoro destinate ad insegnanti. L’Iniziativa sarà seguita dalla “Fondazione Caritas Onlus” di Pescara. 5) Completamento della scuola elementare nella diocesi di Kolwezi – Gecamines (Congo). L’alta dispersione scolastica nei paesi africani si combatte con le scuole di villaggio. L’iniziativa prevede di completare il tetto della scuola d’infanzia “Antonio Chicco”, un ente già in attività, da oltre dieci anni (A.S. 2007/2008) a Gecamines con tre classi avviate. La scuola d’infanzia “Antonio Chicco” è guidata dalla locale parrocchia di “Sant’Antonio”.
La cooperazione internazionale è uno degli strumenti migliori per costruire relazioni positive tra i popoli, che siano orientate ad uno sviluppo sostenibile. La Fondazione Pescarabruzzo risponde così ai fenomeni drammatici delle migrazioni dai paesi poveri, in particolare dall’Africa verso l’Europa, nella convinzione di poter sostenere, secondo le proprie finalità istituzionali, azioni concrete per promuovere una società sempre più pacifica ed inclusiva.
“Non ci si può illudere che cambino molte cose nel mondo – ha sottolineato Nicola Mattoscio, direttore generale Fondazione Pescarabruzzo – sono piccole gocce d’acqua che si provano a somministrare a favore di bisogni e sofferenze che conosciamo tutti. La Fondazione Pescarabruzzo ha pensato da qualche tempo di promuovere il proprio impegno anche a favore della cooperazione internazionale nell’ambito dell’Agenda 2030 dell’Onu che mira a realizzare il sogno di un disegno di sviluppo sostenibile per tutto il pianeta. Voglio ricordare che nel 2015 quasi 200 paesi di tutto il mondo hanno sottoscritto questa strategia di accordo a livello Onu con questi cinque progetti che presentiamo per la terza edizione con la quale proviamo a dare un contributo. I punti cardine di questi progetti toccano temi sensibili della promozione dell’educazione, della promozione dello sport, sempre nell’accezione della crescita del capitale umano, l’attivazione delle attività economiche più semplici in favore delle comunità più a disagio e nell’insieme anche l’obiettivo di elevare la qualità educativa delle popolazioni. Infatti c’è un altro progetto che più specificamente si occupa dell’erogazione di borse di studio, uno in particolare cheè esemplare si prefigge di completare l’intervento straordinario di restauro e di agibilità di un impianto sportivo in Eritrea dove si allenano molti giovani diversamente abili, ma anche perché qualche volta, non di rado, sono stati vittime di evento bellici. Purtroppo le tematiche di questi progetti sono molto attuali perché ci rendiamo conto dalle cronache che, per via delle vicende delle emigrazioni, la sofferenza nel mondo è tanta, la povertà che si è manifestata soprattutto negli ultimi lustri in virtù di una globalizzazione incontrollata è ormai un campanello non solo di allarme, ma di vera e propria sopravvivenza in mondo più evoluto e sviluppato, quindi ci si deve convincere che questi fenomeni non vanno subiti, ma vanno governati e si deve fare la propria parte per provare ad aggredire i problemi più rilevanti”.
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