Le Pizze, che hanno sbaragliato la concorrenza seppure i cadetti si trovassero entrambi alla loro prima gara, prevedevano
la Mozzarella di Bufala, (tema del concorso), su impasti preparati dagli stessi allievi a regola d’arte con la supervisione
del loro tutore Nicola SALVATORE, docente e direttore didattico dell’Accademia Pizzaioli Chef Italiani Gruppo Abruzzo,
ed erano entrambe farcite con prodotti tipici abruzzesi, quali, Tartufo dell’alta Val di sangro e Lonzino di Suino Nero
Abruzzese per la prima, e Ventricina vastese per la seconda insieme a profumatissimi funghi porcini di stagione.
Il risultato conseguito, è stato sicuramente il frutto dei tanti insegnamenti ricevuti dal loro maestro istruttore così
come delle tante esperienze e stage che hanno avuto modo di maturare post corso, sempre al fianco del loro mentore,
(che approfittano di ringraziare sentitamente sin d’ora), ma anche della loro determinazione nel proseguire il cammino
intrapreso nei primi mesi del 2014, che li ha visti impegnati, giorno dopo giorno nell’apprendimento dei tanti piccoli e
grandi segreti per la produzione di pizze vincenti.
Il loro camino lavorativo vero e prorpio, si avvierà nell’imminente autunno nella mitteleuropa, e precisamente nel paese
dei tulipani, l’Olanda, dove li attendono tante altre entusiasmanti esperienze, e potranno sicuramente dare ancora prova
della loro bravura già dimostrata al campionato campano.
E seppure come prevedibile, sicuramente incontreranno delle difficoltà, sapranno di poter sempre contare sull’appoggio
ed il sostegno necessario, per svolgere al meglio il loro lavoro, da parte di “Mastro Nicolaâ€.
A completare la squadra di pizzaioli abruzzesi, c’era anche il Pizzaiolo Istruttore I P A, Roberto Tacconelli, proponendo
anche lui una pizza con il meglio delle tipicità d’Abruzzo; quali Zafferano DOP dell’Aquila, Funghi Porcini del Cerro
e Guanciale di maiale, sempre abbinandoli alla Mozzarella di Bufala Campana, ma con un impasto alternativo ai 5
Cereali “TOP 3” del Molino Iaquone, che ha cmq fornito anche le farine per le altre due pizze in concorso.
Per lui però c’è stata meno fortuna, seppur la pizza fosse di grande qualità e digeribilità, avendo realizzato l’impasto con
una farina alternativa di non facile lavorazione, con ben oltre 48 ore di lievitazione.