“Siamo sconcertati – dichiarano Di Costanzo, Gabriele, D’Ignazio e Di Stefano – di fronte ai repentini cambi di direzione da parte dell’Amministrazione degli ultimi giorni in merito alla questione relativa all’adeguamento del tracciato della filovia e alla rimozione delle barriere architettoniche.
Dalla notizia apparsa sui principali quotidiani di sabato, che dava per certo che il Sindaco Maragno non avrebbe permesso la ripresa dei lavori prima di aver ottenuto la variante progettuale sull’abbattimento delle barriere architettoniche, a chiarimento di quanti e quali ostacoli verrebbero eliminati, siamo passati al TG3 e ai quotidiani di domenica e di lunedì, nei quali il Comune viene smentito con l’annuncio della ripresa del cantiere”.
“Nel merito, – continuano gli esponenti del PD locale – ci preme segnalare un particolare di non poco conto
Prima l’assessore Cilli ha riferito agli organi di stampa di aver richiesto alla GTM la rimozione di tutte le barriere architettoniche rilevate sul tracciato dedicato, senza alcun coinvolgimento economico-patrimoniale per l’Ente comunale, poi ha smentito se stesso.
Nei fatti, appare viceversa indispensabile e improcrastinabile che l’Appaltatore, in forza di una specifica variante progettuale approvata nei modi stabiliti, renda a norma i marciapiedi, per lunghi tratti di dimensioni nettamente inferiori ai cm 150 prescritti, oltre a rimuovere le numerose barriere esistenti in svariati punti di accesso al percorso riservato al filobus, a ciò tenuto da un espresso obbligo contrattuale. In base al quale,con la sottoscrizione del contratto di fornitura,si è impegnato a garantire l’esercizio dell’impianto in condizioni di perfetta funzionalità ed efficienza, su un tracciato ritenuto strutturalmente idoneo, nella sua intera estensione, a reggere il peso di trenta tonnellate del Phileas nonché pienamente accessibile in tutte le sue parti, anche alle categorie sociali più deboli, nelle condizioni d’uso accertate all’atto della definizione degli elaborati progettuali”.
“Pertanto – sottolineano il segretario e i consiglieri – , l’indebita partecipazione degli Enti comunali alla rimozione delle barriere architettoniche esistenti, oltre all’impegno economico rilevante, finirebbe per accollare in capo alle stesse Municipalità, responsabilità che sono invece tipiche del contratto di fornitura.
Di talché, l’eventuale inidoneità del tracciato a garantire a tutti la piena accessibilità al servizio di trasporto, su cui l’Appaltatore ha omesso – come dovuto – di esprimere “formali riserve” all’atto della sottoscrizione dell’appalto, diverrebbe – come logica conseguenza – materia esclusa dai pertinenti obblighi contrattuali assunti. Ciò con l’effetto dirompente di rendere i Comuni interessati all’opera direttamente coinvolti e corresponsabili del probabile fallimento del progetto in esame: su cui, come noto, pende l’incognita della mancata omologazione dell’innovativo sistema di guida magnetica vincolata in dotazione al rotabile prescelto”.
“Prima che la situazione diventi irreversibile – concludono gli esponenti PD -, oltre a valutare una conveniente sostituzione dei mezzi, da trattare con il Ministero competente, invitiamo il Sindaco Maragno ad impegnarsi a preservare il Comune di Montesilvano da responsabilità economico-patrimoniali non di stretta competenza, poiché l’opera è stata consegnata alla ditta in uno stato di fatto che la stessa ha ritenuto consono (art. 5 del contratto). Fermo restando gli adeguamenti che competono alla ditta appaltante, se ci sarà un impraticabilità della struttura per un collaudo generale, non vorremo correre il rischio che le responsabilità siano in capo al Comune e dunque ai cittadini, che non potranno nemmeno usufuire del servizio”.