venerdì , 22 Novembre 2024

Lo stato dei conti del Comune. L’assessore alle Finanze Adelchi Sulpizio: “Siamo ancora in terapia intensiva, ma la cura sta dando buoni risultati”

“Il senso dell’incontro di oggi è quello di fornire alla pubblica opinione un resoconto sullo stato dell’ente – così il sindaco Marco Alessandrini – questo perché il Comune ha avviato una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, piano che è in attesa di vidimazione da parte del Ministero. La filosofia che in questi 15 mesi ci ha mosso è stata quella di intervenire ove possibile per consentire risparmi di spesa. Un lavoro considerevole che sta proseguendo e di cui ci siamo fatti carico, visto che quando abbiamo preso la guida la situazione era davvero disastrosa.

Al passaggio delle consegne finanziarie sul tavolo del ragioniere capo del comune erano giacenti atti di liquidazione per circa 32 milioni, ad oggi siamo a 13 milioni e questo significa onorare i nostri debiti e non creare problemi a quanti sono creditori, ovvero imprese, famiglie e vita delle persone. Il problema è di carattere generale, i Comuni vanno verso la direzione dell’autonomia finanziaria perché i numeri sono impietosi, nel quinquennio dal 2010 al 2015 siamo passati dai 30 milioni a 3,8 milioni di trasferimenti statali, l’ 87 per cento in meno. Abbiamo fatto una rivisitazione di debiti e crediti e concepito la programmazione economico finanziaria come la stella polare della nostra azione: entro i 15 mesi di governo abbiamo in attivo due bilanci e un piano di riequilibrio e stiamo lavorando al bilancio di previsione che contiamo di presentare entro la fine dell’anno. Abbiamo anche avuto ulteriori spazi finanziari per 5 milioni dalla Regione Abruzzo che ci consentiranno altri spazi di manovra. Questo l’orizzonte a cui tendiamo, perché senza di questo non c’è futuro e lo diciamo in un momento di generale difficoltà degli enti locali, che devono affrontare bisogni che crescono con risorse che decrescono”.

“Qundici mesi fa il Comune aveva in cassa con un milione di euro – aggiunge l’assessore alle Finanze Adelchi Sulpizio – potevamo a malapena pagare gli stipendi. Grazie all’assessore Bruna Sammassimo che ha preso di petto la situazione e ci ha evitato di andare al default e al lavoro degli uffici, oggi, anche se abbiamo dovuto fare grandi sacrifici abbiamo di fronte un futuro diverso. Siamo sotto controllo medico, controlli frequentissimi, ogni 15 giorni facciamo il punto per evitare di avere cattive sorprese a fine anno. Appena assunta la delega ho posto fra i primi obiettivi quello di predisporre il bilancio di previsione entro il 31 dicembre, un traguardo inedito fino ad oggi, ma a cui puntiamo perché solo così si potranno organizzare le risorse sulla base del budget.
Siamo dunque passati da una disponibilità di cassa di 1 milione a 29 milioni, gli atti giacenti sono passati da da 32 a 13 milioni. E questo significa che i dati sono positivi perché abbiamo invertito un trend. I numeri sono sotto controllo: non siamo usciti dall’emergenza, ma entro il 28 settembre stiamo portando alla rimodulazione il piano di riequilibrio, contenitore di tutte le operazioni fin qui fatta, che dovrà passare per il Consiglio, per avere un parere della Corte dei Conti e la vidimazione ministeriale. L’orientamento è quello di sanare i conti per poter abbassare le aliquote, perché ci siano gli elementi per poter uscire dallo stallo in cui eravamo. Per arrivare a tale obiettivo abbiamo messo in campo tutto quello che potevamo, fra cui una poderosa manovra di spending review, che ad oggi conta ben 11 milioni di tagli”.

“Se riusciamo a rimettere i conti in sesto si liberano risorse capaci di dare servizi alla città e a proseguire il cammino di risanamento che ci consentirà di alleggerire la pressione fiscale, una volta usciti dall’emergenza – sottolinea il dirigente del Settore Amministrativo Guido Dezio – Questo è necessario, è quella che in sanità equivale ad una cura potente, che ci farà vivere nuove primavere. Fra gli obiettivi è quello di migliorare la capacità di pagare che oggi è fra il 70 e l’80 per cento, ma con l’utilizzo delle risorse del fondo di rotazione andrà al 100 per cento. Dal 1 gennaio 2016 riusciremo ad evadere in 60 giorni i tempi di pagamento. Oggi abbiamo dimezzato il debito verso le imprese che hanno lavorato, attuando una titanica oprazione di riequilibrio che sta dando i suoi frutti”.

DATI RELATIVI ALLA SITUAZIONE

La situazione che questa Amministrazione al 16 giugno 2014 ha dovuto affrontare, era tale da aver comportato il ricorso alla procedura pluriennale di riequilibrio prevista dall’art. 243 – bis del D. Lgs. 267/2000, così come è avvenuto con delibera di Consiglio Comunale il 30 dicembre 2014.

Le cause del pre-dissesto così come evidenziato dallo stesso Collegio dei Revisori sono riconducibili innanzitutto ad una grave crisi finanziaria non superabile con gli ordinari mezzi a disposizione degli enti locali, oltre che ad un disequilibrio strutturale.

Il Comune ha da subito iniziato una azione tesa al risanamento dell’Ente, indipendentemente dalla approvazione da parte dei competenti uffici del piano di riequilibrio proposto.

Tra le azioni di risanamento, è fondamentale quella di spending review prevista nel piano di riequilibrio, nel triennio 2015-2017 a regine, consentirà un risparmio strutturale di 11 milioni di euro.

La razionalizzazione della spesa riguarda essenzialmente le spese di funzionamento e la riduzione degli sprechi grazie alla rivisitazione dei modelli organizzativi e all’innovazione di processo, senza toccare, se non in minima parte, i servizi erogati ai cittadini.

Per dare un’idea del lavoro fatto, siamo intervenuti sulle spese di telefonia, sulla cancelleria e beni di consumo (ad esempio, prevedendo una spinta attività di digitalizzazione e la riduzione delle stampanti da tavolo con quelle di rete), sull’autoparco, sulla razionalizzazione del servizio di mensa scolastica, sul risparmio energetico e così via.

Per quanto riguarda la partecipata totalitaria “Attiva S.p.A.” grazie ad un piano di razionalizzazione dei pagamenti l’esposizione bancaria della stessa società è passata dai 10.000.000,00 degli anni 2014 e precedenti agli attuali 2.000.000,00, cosa che ha permesso una drastica diminuzione degli interessi passivi pagati dalla stessa alle banche, e conseguentemente una diminuzione della TARI.
Gli effetti delle manovre poste in campo dalla attuale Amministrazione sono così sintetizzabili:

Per quanto concerne le riscossioni in c/residui delle entrate correnti, le tributarie sono passate dal 17,89% del 2013 al 26,09% del 2014 al 24,16% all’8 settembre 2015, cifra che se confermato il trend attuale, porterà il tasso di riscossione in c/residui al 31.12.2015 ad una percentuale del 32.21% (percentuale quasi doppia rispetto all’esercizio 2013) .

Per quanto concerne il titolo 2° delle entrate le stesse sono passate dal 4,71% del 2013, al 9% del 2014 al 15,48% all’8 settembre 2015, cifra che se confermato il trend attuale porterà il tasso di riscossione in c/residui al 31.12.2015 ad una percentuale del 20.64%.

Per quello che riguarda le riscossioni in c/residui delle entrate extratributarie le stesse fanno registrare un andamento in linea con gli anni precedenti: ciò significa che sul punto c’è ancora molto da fare.

Questa maggiore capacità di riscossione è stata il frutto della attenta attività di revisione residui posta in essere dall’Amministrazione, che ha comportato il mantenimento a residuo delle sole somme “effettivamente” riscuotibili, cosa che si è manifestata appunto con la maggiore percentuale di riscossione in c/residui. L’eliminazione dei residui attivi, effettuata in due fasi ammonta complessivamente ad oltre 31 mln di € .

Il dato suesposto è particolarmente significativo dal momento che proprio la grossa mole di residui attivi non riscossi è stato uno dei principali motivi alla base della crisi finanziaria innescatasi che ha comportato il ricorso alla procedura di pre dissesto.

Quanto sopra esposto ha avuto i propri riflessi sulla capacità di spesa dell’ente, infatti con riferimento alla parte riguardante le spese correnti, la percentuale di pagamento delle stesse è stata pari al 65,89% nel 2013, al 70,86% nel 2014, mentre ad oggi la percentuale di pagamento è pari al 46,67%; tale percentuale è destinata ad arrivare al termine dell’esercizio ad una percentuale compresa tra il 70 e l’80%.

Nell’ipotesi in cui entro il termine dell’esercizio ci venisse erogato il fondo di rotazione previsto, potremmo esaurire completamente gli atti di liquidazione giacenti.

Con riferimento a quest’ultimo dato vi è da evidenziare come tra il 2013 ed il 2014 il Comune abbia beneficiato dei c.d. “mutui liquidità” per l’importo complessivo di 22 milioni di €uro, ovvero di quelle anticipazioni fatte dalla Cassa DD.PP. per fronteggiare i pagamenti a residuo.

La attuale maggiore capacità di spesa del Comune di Pescara è stata determinata:

Dal non aver destinato (seppur concesso dalla norma) a nuova spesa le risorse provenienti dai risparmi mutui, la norma infatti ha previsto eccezionalmente per il 2015 di poter interamente destinare a spesa corrente tale risparmio, che per il Comune di Pescara equivale a poco più di 4,5 milioni.

Forte riduzione della spesa corrente in sede di predisposizione del bilancio di previsione 2015.

Destinazione a Fondo Crediti di dubbia esigibilità di una somma superiore rispetto al valore minimo imposto dalla attuale normativa (55%).

Altro fattore che ha permesso di aumentare la liquidità dell’ente, e conseguentemente le possibilità di pagamento è stato determinato dalla manovra tributaria posta in essere in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2015, e nel corso della prima parte dell’anno 2015, che ha comportato un aumento della percentuale di addizionale comunale irpef, e dell’aliquota IMU.

Le maggiori capacità di pagamento hanno prodotto i loro effetti anche sulle somme vincolate da reintegrare; si tratta in sostanza di quelle somme riscosse dall’Ente e destinate a spese di investimento, che però sono state destinate temporaneamente al pagamento di spese correnti.

Le stesse ammontavano al 1° di gennaio 2015 ad € 19.266.080,56, mentre all’ 8 settembre assommano a 9.896.280,57, le somme da reintegraresono state in sostanza dimezzate.

Gli atti di liquidazione in giacenza presso la Ragioneria sono passati dai 32.306.949,43 al 30 giugno 2014 ad € 13.915.123,26 all’ 8 settembre u.s., di questi gli atti relativi a spese del TIT. 1° ammontano ad € 9.366.806,60 e quelle del TIT II° ad € 4.548.316,66.

Particolare attenzione va posta sui trasferimenti erariali ai Comuni che nel corso degli anni hanno subìto un vertiginoso calo con conseguenze disastrose sulle finanze del Comune di Pescara e da cui sono poi dipesi l’ innalzamento delle imposte a carico dei contribuenti nonché un drastico taglio delle voci di spesa del Bilancio 2015-2017.

– Quinquennio 2003 – 2007 i trasferimenti sono passati da € 26.894.121,46 ad € 24.051.700,24 una riduzione pari ad € – 2.842.421,22.

– Quinquennio 2008 – 2012 i trasferimenti sono passati da € 29.550825,74 ad € 10.704.694,52 con una riduzione di € -18.846.131,22

– Triennio 2013 – 2015 i trasferimenti sono passati da 18.302.981,91 ad € 3.821.607,01 con una riduzione di € 14.481.374,90.

– Dal 2010, che ha rappresentato l’anno che ha visto il maggior importo di trasferimenti erariali (€ 30.142.169,65) al 2015 che prevede invece trasferimenti erariali per € 3.821.607,01, la percentuale di riduzione è stata dell’87%

“Certamente i problemi sono ancora tanti, di certo non possiamo dire di aver risanato l’ente, in quanto per poter fare questo occorre un orizzonte temporale certamente più lungo di quello trascorso, resta infatti, (seppur in diminuzione) elevata la mole di atti in attesa di liquidazione presso gli uffici di ragioneria, e la quota di somme vincolate da reintegrare, ma sicuramente si assiste ad una inversione di rotta rispetto al passato.
Per continuare in questo modo è fondamentale la programmazione, motivo per cui intendiamo approvare il bilancio di previsione 2016 – 2018 entro la fine dell’anno.

Questa Amministrazione sin dal suo insediamento -conclude Sulplizio- si è data come obiettivo prioritario quello del risanamento dei conti e solo procedendo su tale linea sarà possibile pensare ad una programmazione futura che ci consenta di riprendere il cammino di crescita e sviluppo che Pescara merita”.

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