Come accade spesso in questi casi la truffa era stata ben architettata.
Nell’inserzione pubblicitaria era stato indicato un numero di cellulare
da contattare al quale rispondeva una cordiale e rassicurante voce
femminile disponibile a fornire, a chi fosse interessato, tutte le indicazioni
necessarie.
Ma per bloccare l’appartamento ed assicurarsi una settimana
di soggiorno nel bel centro montano, ubicato in provincia di L’Aquila, era
necessario versare subito una caparra di 300 euro su una carta prepagata.
Cosa che le due coppie di 23enni hanno subito fatto. Effettuato però il
pagamento è scattata la truffa.
I 4 giovani, partiti alla volta di Rivisondoli, si sono subito accorti che
qualcosa “non quadravaâ€.
All’appuntamento, fissato nella piazza del
paese, non si è presentato nessuno e al numero di telefono fino ad
allora contattato la voce femminile, tanto cordiale, non rispondeva
più.
Alle due coppie è bastato chiedere in giro ai passanti per rendersi
subito conto che l’appartamento da loro affittato era inesistente e le
persone che abitavano alla via e numero civico indicati nell’inserzione
non ne sapevano nulla.
L’unica cosa da fare è stata quella di sporgere
denuncia presso la Stazione Carabinieri di Casoli. Gli uomini dell’Arma,
dopo una serie di verifiche ed accertamenti, sono riusciti ad identificare 4
napoletani, un’anziana di 81 anni e tre uomini rispettivamente di 29, 44 e
45 anni che sono stati denunciati, in stato di libertà, con l’accusa di truffa.
Sono ora in corso ulteriori indagini, con la collaborazione dei Comandi
Carabinieri campani, al fine di comprendere l’entità del fenomeno e
accertare se i denunciati si sono resi responsabili di analoghe truffe in
quest’area d’Abruzzo.