venerdì , 22 Novembre 2024

Le Province presentano il progetto di legge sul Sistema Bibliotecario Abruzzese

Al tavolo di presentazione, Enzo Fimiani direttore della biblioteca di Pescara, Luigi Ponziani della

biblioteca di Teramo, Maria Concetta Ruffo dell’Aquila, Vincenza

Maria Tacconelli in rappresentanza della biblioteca di Chieti, Tito Viola

presidente associazione italiana biblioteche Abruzzo, Francesco Tentarelli

sovrintendente ai beni librari della Regione Abruzzo.

“Dobbiamo far diventare le biblioteche un tempio della cultura e del

sapere – ha esordito il presidente della Provincia di Chieti, nonché

coordinatore dell’Upa Abruzzo, Enrico Di Giuseppantonio – dobbiamo

unire le biblioteche abruzzesi con una Legge unica attraverso la Regione.

Con la Legge Delrio le biblioteche non hanno più potere, è una delle

tante perle che vengono fuori da questa riforma. Chiediamo un unico

sistema che implichi costi minori, crediamo che sia una proposta concreta

e speriamo che trovi riscontro nel Consiglio Regionale.
Oggi le Province

sostengono con molti sacrifici e con molta volontà le biblioteche.

Vorremmo anticipare i Decreti Legislativi per fare ciò. Ringrazio i quattro

direttori che sostengono questa iniziativa. C’è una necessità urgente di

rilanciare la cultura in Abruzzo”.

“Quattro presidenti di Provincia hanno voluto toccare tutti i punti e

lasciare qualcosa a chi viene dopo di noi – ha aggiunto il presidente

della Provincia di Pescara, Guerino Testa – la quattro province abruzzesi

hanno quattro fortini culturali di grande livello.
Non solo abbiamo

quattro direttori riconosciuti, ma abbiamo quattro uffici. Noi siamo ben

consapevoli, due anni fa abbiamo avviato questo percorso e vogliamo

che gli sforzi delle Province non siano vanificati. Non ci sottraiamo ai

nostri obblighi, anzi siamo andati anche oltre.
Con la riforma Delrio le

biblioteche affrontano inevitabilmente un momento di grande caos.

Abbiamo molti utenti che usufruiscono delle nostre biblioteche. Abbiamo

un patrimonio culturale notevole sia a livello quantitativo che qualitativo.

Questo patrimonio deve essere si razionalizzato ma valorizzato”.

“Tutto questo iter è nato dal fatto che le biblioteche abruzzesi affrontano

problemi tali che non si può più far finta di nulla – ha concluso direttore

della biblioteca di Pescara, Enzo Fimiani – dunque si deve fare uno scatto

di qualità sotto il profilo normativo. Ci siamo resi contro, tra l’altro, che

la delega alle biblioteche è stata fatta dallo Stato alla Regione Abruzzo.

La Regione Abruzzo non è che può prendere le biblioteche, ma sotto

l’aspetto normativo deve”.

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