venerdì , 22 Novembre 2024
Spuntano nuovi documenti sulla vicenda che, ad avviso delle associazioni, testimoniano un'inerzia delle amministrazioni che sta aggravando il fenomeno. Ora si spenderanno due milioni di euro dei contribuenti abruzzesi: la Regione invierà gli atti alla Corte dei Conti?

Pinuccio rilancia il caso del “fiume di plastica” a Guardiagrele – DOCUMENTO

Guardiagrele – Striscia la Notizia con l’inviato Pinuccio ha dedicato un servizio all’inquietante caso del “fiume di plastica” che scende, a partire da due discariche mai bonificate, Brugniti e Colle Barone, dai calanchi di Guardiagrele fino al fiume Laio e da qui all’Aventino, al Sangro e poi nel mare Adriatico.

Nelle discariche furono smaltiti non solo rifiuti solidi urbani ma anche rifiuti ospedalieri e di aziende tessili.

 Durante il servizio una testimonianza di Carlo Iacovella del CAI ha ricordato come il fatto fosse stato denunciato già nel lontano 1991. Da allora, tranne piccolissimi interventi alla base del calanco realizzati all’inizio di questo decennio e rivelatisi del tutto inefficaci e inutili (poi sono stati letteralmente travolti dal fango), non è stato fatto nulla e, come hanno potuto evidenziare le immagini realizzate con il drone da Striscia, i rifiuti continuano a rimanere in bilico sul calanco.

Il fenomeno quindi continua ad essere alimentato quando basterebbe un semplice e poco costoso intervento presso le due discariche, raggiungibili tranquillamente da strade asfaltate, per fermare almeno l’ulteriore peggioramento della situazione.

“Intanto dai documenti continuano ad emergere particolari su quelle che appaiono come palesi inadempienze anche più recenti. Infatti, – commentano gli attivisti di Forum H2O e Stazione ornitologica abruzzese– nel faldone delle carte accessibili alla regione è venuto fuori che la Regione Abruzzo, dopo che l’ARTA aveva fin dal 2012 reiteratamente sollevato la questione della messa in sicurezza della falda, con una determina del 25 maggio 2017 (inviata al comune il 6 giugno 2017) aveva chiesto espressamente al Comune di Guardiagrele di:

-procedere entro il 31/08/2017 (duemiladiciassette) alla Messa in Sicurezza di Emergenza della falda inquinata, che, tra l’altro, interessa le aree retrostanti le discariche, facilmente raggiungibili con strade asfaltate e dove ci sono delle abitazioni;

-depositare una adeguata garanzia finanziaria entro 30 gg dalla data di ricevimento della Determina (quindi entro luglio 2017);

-predisporre un progetto di bonifica entro il 31/08/2017 (duemiladiciassette).

Purtroppo nel faldone alla regione dopo questa determina passa un anno e si trova solo l’accesso agli atti della SOA del 22/08/2018 a cui segue, dopo una settimana, la diffida della Regione al Comune di Guardiagrele del 31/08/2018.

Solo a novembre 2018 la Regione annuncia il finanziamento di 2 milioni di euro”.

“Dispiace –commentano le due associazioni– che il Sindaco Dal Pozzo e gli amministratori del comune di Guardiagrele, puntualmente invitati, non abbiano inteso partecipare all’assemblea pubblica che abbiamo organizzato per confrontarsi, documenti alla mano, su queste problematiche e discutere sul futuro considerato l’importante contributo messo in campo dalla Regione. Tra l’altro abbiamo avanzato per iscritto proposte concrete anche con azioni immediate e vorremmo capire se sono condivise.

Poiché tutti i contribuenti abruzzesi dovranno far fronte ad un problema che doveva essere risolto dal Comune la cui inazione ultra-decennale ha causato ed aggravato la situazione, ci pare il minimo sindacale che si risponda nel merito degli atti e che anche la Regione, come abbiamo fatto noi, proceda a segnalare il tutto almeno alla Corte dei Conti affinché si verifichi se questo enorme esborso di denaro pubblico abbia qualche profilo di responsabilità”.



La determina del 2017 completa 

 

DeterminaRegioneAbruzzo 25-05-2017 by Hgnews on Scribd

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