Pescara. Non nasconde la sua soddisfazione il sottosegretario d’Abruzzo Mario Mazzocca nel commentare i dati relativi alla raccolta differenziata dei rifiuti relativa al periodo 2014-2018 (primo semestre): seppure i dati di partenza, come reso noto dallo steso sottosegretario, con il 46,12%, vedevano l’Abruzzo decisamente al di sotto della soglia del 50%, il ritmo della crescita, nell’ultimo periodo è stato esponenziale. Particolarmente significativo è il raffronto 2017/ primo semestre 2018: si passa infatti dal 55,98% al 61,88%. L’obiettivo del 65% entro il 2020 è a portata di mano e raggiungibile già nel prossimo anno.
Mazzocca ha poi annunciato una rimodulazione di somme derivanti da economie che saranno investite: grazie allo scorrimento della graduatoria relativa ai Centri di Raccolta, nel finanziamento degli impianti di Atri, Bellante, San Vito, Tollo, Orsogna, Capistrello, per un totale di € 1.300.000,00; nelle Piattaforme Ecologiche di Avezzano (Aciam SpA) per € 200.000,00 e Alanno (Ambiente SpA) per €.189.303,00; negli impianti per il ‘Compostaggio di Comunità’ per € 800.000,00; nei ‘Centri di Raccolta EcoBank’ per € 1.000.000,00.
Rispetto agli ultimi due interventi Mazzocca ha precisato che si faranno dei bandi per favorire la realizzazione di piccoli impianti per l’autocompostaggio, destinati ai centri delle Aree Protette abruzzesi, e per l’installazione, nei pressi di centri commerciali nei Comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, di attrezzature meccaniche ‘EcoBank’ alle quali conferire lattine o bottiglie di plastica.
Infine Mazzocca ha annunciato l’avvio di un’attività del “Centro del riuso sociale” che consiste in una piattaforma informatica nella quale ogni Comune aderente avrà uno spazio a disposizione dove I “Donatori” potranno inserire le foto degli oggetti da donare e il comune potrà farli avere alle organizzazioni del terzo settore che ne faranno richiesta.
“Il dato più importante è quello della raccolta differenziata – ha sottolineato il sottosegretario Mario Mazzocca – nel 2014 eravamo fermi a circa il 41% e adesso siamo quasi al 62%, quindi 16 unti percentuali in più, un dato che nel 2014 era un qualcosa di impensabile fissandolo al primo semestre del 2018. Chiaramente è un dato che stride con le proposte di una parte del Governo del cambiamento, soprattutto della Lega che sostanzialmente spinge, anche in maniera abbastanza importante, sul tema dell’incenerimento. Noi abbiamo dimostrato che l’incenerimento in generale dei rifiuti non ha caratteritiche di peoduttività, tant’è che quelli esistenti si reggono per il sostegno dello Stato e non per altro. Abbiamo dimostrato anche, con il nostro piano di getione dei rifiuti che in Abruzzo di questo piano non c’è utilità alcuna, per no giungere al tema dell’impatto ambientale, tant’è che il Governo ha impugnato il nostro piano regionale dei rifiuti proprio perché non prevede l’inceneritore. Noi continuiamo lungo la strada intrapresa e abbiamo evidenziato ulteriori iniziative sul tema dei centri di raccolta per integrare la rete del riciclo sulle piattaforme ecologiche, sugli impianti di compostaggio di comunità, sulle attrezzature tecnologiche avanzate per implementare la differenziata ulterirmente sul territorio su una proposta importante che è il Centro del Riuso Sociale e Virtuale su tutto il territorio regionale. Queste azioni seguono le previsioni del piano di gestione dei rifiuti che attualmente è ampiamente confermato, il risultato del 70% nel 2022 è molto più che a portata di mano per l’Abruzzo. In Abruzzo nel 2014 abbiamo ereditato qualcosa come 391 siti inquinati o bonifiche da fare per quanto attiene la Legge di scarico. È stato evidenziato la settimana scorsa come in realtà ormai questi siti restano al numero di 7, anche lì c’è un lavoro infinito, abbiamo investito 43 milioni di euro, non è stata una cosa semplice, soprattutto nessuno aveva avuto né il coraggio né la capacità e anche la pazienza di metterci le mani, le bonifiche normalmente non si inaugurano. Oggi con questo tema che implementa ulteriormente l’economia circolare con un investimento di circa 3 milioni e 100 mila euro, un investimento sicuramente non altisonante, proseguiamo verso la strada della trasparenza, ovvero della possibilità concreta, attraverso un’adeguata infrastrutturazione, il cittadino possa in qualche modo perseguire davvero il tema dell’economia circolare e non adottare comportamenti non più consoni che magari, fino a tutto il ventesimo secolo, venivano dati per scontati. I rifiuti da Roma? È un aspetto che dobbiamo ancora discutere in maggioranza, certo è che noi abbiamo due impianti come quello di Avezzano e di Sulmona che sono per il momento, per quanto riguarda la frazione organica, sottoutilizzati, quindi questo è un dto da tenere presente”.
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