Teodoro e Pignoli poi aggiungono: “Si tratta di una pratica vigente in
questo Comune fino a qualche anno fa. Negli anni passati, quando il
Comune di Pescara è stato amministrato dalla coalizione del centrodestra
e dopo che la Regione ha inspiegabilmente tolto dai capitoli di bilancio i
fondi destinati a questa finalità, ci siamo sempre battuti perché questa
pratica fosse ripristinata.
Le borse di cui si tratta non sono altro che un
contributo alle famiglie con basso reddito per l’acquisto di cancelleria e
materiale didattico, perché possano essere aiutate e sostenute, anche in
minima parte, nel seguire i propri figli nella scuola di primo e secondo
grado.
Il fondo della Regione stabiliva un tetto massimo che per il
Comune di Pescara era pari a circa 300 euro per le scuole superiori. Le
cifre erano differenti a seconda della scuola di riferimento e delle spese
relative per ogni grado di istruzione.
Sarebbe opportuno, specie in questo
momento di difficoltà per le famiglie che l’Amministrazione si attivasse
per riattivare il possibile, per dare un segnale di presenza e importanza
dell’argomento, peraltro rappresentato dai buoni libro che il Comune
riconosce per i bambini della scuola primaria. Finché le borse erano attive
le domande che arrivavano erano migliaia. Oggi è tornata la richiesta
perché le famiglie non ce la fanno più con le sole forze a sostenere il peso
della crisi e dell’incertezza in cui viviamo.
Siamo sicuri che un passo in
questa direzione aiuterà ad accorciare le distanze fra Pubblica
amministrazione e cittadini e restiamo in fiduciosa attesa di un riscontroâ€.