Non solo. Pare che il vitigno, risalente
al 1011 (come documentato anche da alcuni scritti di Francesco Savini del
1884), sia stato coltivato per scopi religiosi dalle suore del monastero di San
Giovanni a Scorzone, che all’epoca era situato proprio a Poggio Valle.
La storia narra che nel 1532 il monastero venne chiuso per ordine del Papa,
perché tra le sue mura avvennero vicende peccaminose che coinvolsero
le suore e i contadini di questa zona. A scatenarle, racconta la leggenda,
proprio questo pregiato vino.
Oggi il vitigno è stato ‘riportato alla luce’ con sapiente maestria dalla cantina
Villa Colle, che da qualche tempo ha iniziato a produrre e commercializzare il
vino Iuaria, ottenuto proprio da questi antichi e pregiati vitigni.
A rendere unica la sua essenza proprio il fatto che si tratta di vitigni tipici
presenti esclusivamente nel territorio di Torricella Sicura e non trovabili in
nessun altro posto.
Sono già numerosi i consensi che Iuaria sta ottenendo, anche a livello
internazionale, essendo stato presentato in kermesse esclusive quali il
Sial China e il Vinitaly di Verona come il primo autoctono dell’Appennino
abruzzese.
Segno, dunque, che l’esclusività della nostra terra affonda le sue radici nel
lontano Medioevo per proseguire fino ai giorni nostri nei sapori e odori di una
regione ‘forte e gentile’.