Il Tar evidenzia che sul piano amministrativo “la procedura appare essere ancora interlocutoria”. Il tribunale amministrativo evidenzia inoltre che “le opere tutte progettate devono completare il loro iter procedimentale che indica, come passaggio, lo screening per la Via”.
I giudici amministrativi sottolineano poi che “alla natura non conclusiva di tali atti, si unisce anche quella che e’ una palese carenza di interesse, non potendosi vantare, trattandosi di aspetti potenziali, alcuna attuale ed effettiva lesivita’, che, invero, non viene affatto indicata”. Il Tar evidenzia “come la fascia territoriale in questione interessa le cotta’ di Pescara e Montesilvano, per un lungo tratto chilometrico, con migliaia di abitanti, mentre il ricorso e’ stato azionato da 16 residenti, di cui 13 di Pescara e 3 di Montesilvano, lasciando fuori gran parte degli abitanti delle due cittadinanze.
Si puo’ opinare che vi sia una generalizzata indifferenza al problema, oppure che il fatto non ha suscitato quell’allarme diffuso avvertito agli istanti”.
IL COMMENTO DI RUSSO
Il presidente della Gtm Michele Russo interviene sulle sentenze del Tar che riguardano la realizzazione della filovia e commenta che il Tribunale amministrativo ha, di fatto, “confermato le tesi che la Gtm ha sempre sostenuto. Nessuno degli enti a cui e’ stato presentato ricorso fino ad oggi si e’ opposto all’intervento, per cui avanti tutta” – dice Russo.
Dopo aver appreso del pronunciamento del Tar, Russo fa notare che per la giustizia amministrativa “non c’e’ un danno ambientale, e il Comitato Via potra’ occuparsi della valutazione alla conclusione dell’opera per capire se le prescrizioni sono state eseguite.
Emerge anche quanto sia inesistente l’allarme sociale su questo intervento. Il numero dei ricorrenti e’ esiguo e, rispetto all’estensione dell’opera, tra Pescara e Montesilvano, rappresentano una scarsa minoranza che difende solo il proprio giardinetto sotto casa”.
Guardando indietro Russo fa anche un rapido excursus di tutti i ricorsi presentati contro la filovia, “all’Autorità di vigilanza dei contratti pubblici, alla Commissione europea, al Comitato Via e poi al Tar, oltre alle denunce penali (si attende ancora di sapere se si procedera’ all’archiviazione).
Fino ad ora nessuno si e’ espresso in maniera ostativa, a parte alcune prescrizioni del Comitato Via”. C’e’ poi una valutazione politica su chi si e’ sempre battuto contro l’intervento in corso. “Il no alla filovia – conclude Russo – e’ stato il cavallo di battaglia di tre persone, nell’ultima campagna elettorale, e cioe’ Loredana Di Paola, Mario Sorgentone, e Maurizio Acerbo, ma nessuno di loro ha ottenuto un consenso significativo”.
IL COMMENTO Di DI PAOLA
“Esprimiamo soddisfazione per l’attesa sentenza del Tar.
Chiariamo che il ricorso (WWF e Carrozzine Determinate) e’ stato giudicato inammissibile sul profilo della lesivita’ in quanto l’atto oggetto del ricorso non e’ un atto conclusivo.
Dal provvedimento giudiziario si evince con chiarezza che le opere devono ancora completare il loro iter procedimentale ed e’ necessario lo screening Via”. Lo dichiara in una nota Loredana Di Paola, esponente del WWF e della lista L’Altra Citta’ Pescara, commentando la decisione del Tar relativa alla filovia.
” Il provvedimento impugnato quindi e’ un mero atto procedimentale che – prosegue – non esaurisce le valutazioni che devono essere fatte dal Comitato regionale. E’ ovvio che se l’atto impugnato non ha natura definitiva difetta di lesivita’ con conseguente inammissibilita’ del ricorso. Tuttavia trovano ragione tutte le osservazioni svolte dai ricorrenti.
A questo punto – sostiene Di Paola – risulta altrettanto evidente che i lavori attualmente in essere sono privi di un valido titolo difettando di Valutazione Ambientale e devono essere necessariamente sospesi. Nella sostanza la vicenda torna nelle mani della Regione Abruzzo e della sua nuova amministrazione che ha il compito di fermare i lavori (che sono proseguiti illegittimamente) e ultimare le Valutazioni Ambientali di competenza fornendo chiare risposte alle criticita’ da sempre rappresentate dalle associazioni e dai cittadini.
Chiaramente se la Regione non interviene immediatamente saremo costretti a inoltrare un esposto alla procura diretto all’ottenimento del blocco dei lavori”.