venerdì , 22 Novembre 2024

Macchinari per la diagnostica dell’ospedale di Penne in prestito a Pescara per due giorni a settimana

Penne – “Pescara costretta a dover chiedere all’Ospedale di Penne i macchinari per la diagnostica in endoscopio e duodenoscopio. Una situazione paradossale creata dalla programmazione sanitaria errata fatta da Regione Abruzzo che da un lato non mette in condizione di autosufficienza l’Ospedale di Pescara e dall’altro priva il reparto eccellenza di Penne dei macchinari creando caos nelle liste d’attesa e uno sperpero di denaro derivante dal su e giù dei macchinari tra Penne e Pescara” a denunciarlo è il consigliere Domenico Pettinari in  una conferenza stampa tenuta questa mattina presso il Comune di Pescara.

“Il reparto di Gastroenterologia di Penne è un’eccellenza del territorio riconosciuta in tutta Italia. Privare il reparto dei macchinari e del personale è un errore. Probabilmente lo scopo è quello di diminuire i servizi per poi giustificare la chiusura di un ospedale che sta subendo una morte assistita. Ricordiamo che il reparto di Penne effettua 600 esami annui in endoscopia. Il reparto già depotenziato da UOSD a UOS non può sostenere il reparto di Pescara con i propri macchinari, inoltre questo depotenziamento rende l’Ospedale di Penne subordinato a quello di Pescara, il che mette il nosocomio vestino nella condizione di dover subire scelte che non sempre hanno come fine la qualità del servizio nell’area interna.

La Asl di Pescara dovrebbe a nostro avviso tagliare gli sprechi, come quelli dell’affitto di altri macchinari ed acquistare gli apparecchi necessari a garantire il servizio sanitario senza andare ad intaccare un reparto funzionante ed operativo come quello di Penne. La Regione lo deve ai cittadini pescaresi e pennesi. Il M5S è da sempre a difesa degli ospedali minori, perché crediamo con forza che questi rappresentino un vero sostegno per i presidi dei grandi centri. Nel caso di Penne, poi, stiamo parlando di un ospedale riconosciuto come eccellenza, questo rende le scelte di Regione Abruzzo ancora più ingiustificate”.

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