Questa è la motivazione del conferimento della cittadinanza onoraria:
“Al Reggimento Paracadutisti, erede delle gloriose tradizioni del 183° e
184° Reggimento della Divisione Nembo che, nel giugno 1944, hanno
contribuito in modo determinate alla liberazione della provincia e della
città di Chieti.
In particolare, il 9 giugno, i paracadutisti della Nembo,
animati dal loro servizio all’Italia da spiccata generosità ed elevato spirito
di sacrificio, con una ardita e non usuale manovra, giungevano in Chieti,
eliminavano le forze tedesche presenti ed impedivano la distruzione
di numerosi edifici, ponti e strade già predisposta dal nemico.
A Chieti,
primo capoluogo di provincia d’Italia ad essere liberato unicamente da
unità del nostro Esercito, i paracadutisti della Nembo hanno dato un
chiaro esempio, in un tragico momento della storia nazionale delle più
belle virtù del popolo italianoâ€.
A ritirare la Cittadinanza Onoraria, rappresentanti del 183° Reggimento
Paracadutisti “Nembo” guidati dal Comandante, Colonnello Franco
Merlino, il dottor Giulio Morigi, figlio del Gen. Giorgio Morigi
Comandante della Divisione “Nembo” nel 1944, il Maggiore Vandalo Mei
che al momento della liberazione di Chieti era Sottotenente nella 39^
Compagnia del XIII Battaglione del 184° Reggimento “Nembo” e il
Paracadutista Casimiro Tonello che al momento della liberazione della
città faceva parte della 1^ Compagnia del CLXXXIV Battaglione Guastatori
della Divisione “Nembo”.
Nel corso del Consiglio Comunale, che ha visto
l’approvazione all’unanimità dell’Ordine del Giorno, si sono susseguiti gli
interventi dei Consiglieri Comunali Enrico Bucci ed Alessio Di Iorio, del
Maggiore Vandalo Mei, del Generale Leonardo Prizzi – già Comandante
del Comando Militare Esercito “Abruzzoâ€, autore di studi e ricerche di
carattere storico/militare e membro del “Comitato provinciale per la
valorizzazione della cultura della Repubblicaâ€, ricostituito dal Prefetto di
Chieti in vista dell’organizzazione delle celebrazioni della ricorrenza del
70° Anniversario della Liberazione della Provincia e del Comune di Chieti
dall’occupazione tedesca – del Comandante del 183° Reggimento
Paracadutisti Nembo, Franco Merlino, e del Sindaco Di Primio che,
ricordando la concessione (nel 2010) da parte del Consiglio Comunale
della cittadinanza onoraria ai Carabinieri, ha evidenziato l’importanza
della presenza militare a Chieti fin dall’Unità d’Italia e “l’onore di
consegnare le chiavi della città al 183° Reggimento Paracadutisti Nembo.
Un atto d’amore verso chi ci ha liberato dall’oppressione e ci ha
consentito di vivere in piena democrazia oggiâ€.
Ribadendo la necessità di
evitare sterili polemiche in una giornata come quella odierna, il Sindaco
ha poi sottolineato “bisogna consegnare ai nostri ragazzi il ricordo e la
scrittura di una storia condivisa da tutti e non solo patrimonio di una
parte.
Oggi sono felicissimo di coronare e proseguire il sogno, che già fu
del Sindaco Domenico Spezioli nell’immediato dopoguerra, di consegnare
la cittadinanza onoraria a chi ha evitato che la nostra città fosse distrutta
dall’atrocità della guerraâ€. La mattinata si è conclusa con l’esibizione del
Coro dell’Ateneo “G. d’Annunzio†diretto dal maestro Giacinto
Sergiacomo.
“Penso di essere uno dei pochi della mia età ad aver effettuato il servizio
militare – ha affermato il capogruppo del Pd, Alessio Di Iorio – è stato uno
degli anni più belli della mia vita e mi ha consentito di conoscere una città
a me nuova. Chieti è una città particolare per la sua situazione politico-
culturale, si pensa che a Chieti non sia mai esistita una forza antifascista.
Chieti era una città aperta e dava la possibilità agli sfollati di essere
ospitati. Tutti abbiamo bisogno di tutti, ma possiamo fare in modo che
gli altri ci rappresentino dandoci la possibilità di avere la parola. Bisogna
ricordare ai più giovani di aver vissuto quei momenti. Ringrazio il 183°
Reggimento Paracadutisti Nembo non solo per la questione storica ma
perché ritengo che sia una parte importante dell’Esercito italianoâ€.
Dopo un excursus storico, il capogruppo del Gruppo Misto, Enrico Bucci,
ha detto: “Chieti non è solo la città della camomilla ma è la città della
solidarietà e dell’accoglienza. Il 2 agosto del 1946 Monsignor Venturi
ebbe la cittadinanza onoraria per aver fatto di Chieti città aperta, questo
è dovuto anche al 183° Reggimento Paracadutisti Nembo.
Questo
rappresenta una delle più belle pagine della nostra città che non può
essere lasciata all’oblio del tempo e deve essere tramandata ai giovani
affinché abbiano coscienza storica, con la storia che deve essere parte
attiva di questa città. Oggi abbiamo compiuto il nostro dovere, abbiamo
dato il valore alla memoria e cerchiamo di essere un attento e sereno
custodeâ€.
“Grazie a tutti coloro che hanno partecipato – ha detto il sindaco di
Chieti, Umberto Di Primio – nel mio mandato da sindaco questa è la
seconda volta che conferisco la cittadinanza onoraria non ad una singola
persona ma ad un gruppo che ha contribuito alla crescita della nostra
città, negli anni scorsi abbiamo conferito la cittadinanza onoraria all’Arma
dei Carabinieri, ricorreva il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Sin dal
1960 la nostra città è andata ad assumere le caratteristiche di una città
centromeridionale. La nostra città spesso si misura sull’economia che
l’Esercito ha portato. Mi si è presentata l’occasione di dare la possibilità
alla città di celebrare se stessa. Tributare il 183° Reggimento Paracadutisti
Nembo con la cittadinanza onoraria è una cosa dovuta.
Chieti riscopre in
qualche modo le pagine della propria esistenza. Tributiamo loro di essere
una parte di noi teatini, consegniamo loro le chiavi della nostra città. C’è
stata la libertà di ribellarsi ad un regime, non fu l’idea di un uomo, ma
di un paese che voleva conquistare se stesso. Oggi diamo la possibilità
ai ragazzi di conoscere una storia che appartiene a tutti e non solo ad
alcuni. La storia deve essere patrimonio di tutti e non solo di una parte
del Paese.
Le nostre radici sono la sorgente del nostro quotidiano, oggi
dobbiamo spingere arrivarci, ma senza dividerci. Liberare l’Italia è stato
un bene per tutti. Quindi fare polemiche inutili non serve a nessuno. Tutti
insieme dobbiamo essere capaci di costruire la libertà e la democrazia
che è il rispetto per gli altri. Io sono felicissimo di aver condotto questo
mandato da sindaco e di aver conferito queste cittadinanze onorarieâ€.
“Grazie Chieti – ha rimarcato il colonnello Franco Merlino – noi ci
vantiamo di essere gli eredi di chi ha contribuito. Lo abbiamo fatto
disubbidendo ad un ordine , questo per un militare è una delle cose
più pericolose. Hanno reso la città aperta di Chieti una città libera.
La
differenza tra ieri ed oggi è l’età anagrafica. Io oggi non posso fare altro
che ringraziare la città tutta per aver riconosciuto quello che hanno fatto
gli uomini del Nembo ieri. Sono profondamente emozionato soprattutto
nel vedere i ragazzi che hanno modo di toccare con mano la storia della
loro cittàâ€.