“E’ bene quindi ricordare che l’attuale
segreteria è partita da un risultato ereditato del 19% alle precedenti elezioni regionali
e del 21% alle ultime elezioni europee. -ricorda Catena- In questi anni abbiamo lavorato sodo, avendo
due obiettivi: rinnovare e ricostruire il partito, allargare il campo delle alleanze.
Questo
lavorato ha dato i suoi frutti e ci ha portati ad un successo, su cui nessuno cinque anni fa
dopo la sconfitta del dicembre 2008 avrebbe immaginato.
Oggi il Partito Democratico in Abruzzo ha registrato un aumento di 75mila voti nella
consultazione europea, passando da 145mila 220mila voti, che rappresentano 11 punti
di aumento percentuale.
Il raffronto in termini percentuali deve tenere conto della maggiore affluenza di circa 6
punti rispetto al quella nazionale. L’aumento in termini di voti assoluti è in proporzione
analogo a quello ottenuto a livello nazionale.
220mila voti vuol dire che oggi dopo 5 anni di faticoso lavoro il PD in Abruzzo è tornato
ai livelli precedenti il 14 luglio 2008.
Per quanto riguarda la Regione, il PD ha eletto 10 consiglieri su 17, quindi è di gran
lunga la forza prevalente nella coalizione di maggioranza, in cui farà sentire tutta la
sua spinta per accelerare il cambiamento che abbiamo promesso ai nostri elettori.
Questo dato -sottolinea Catena- ci pone come forza di riferimento dello schieramento di governo ed è
il premio delle scelte che abbiamo con coraggio fatto in questi mesi, spesso anche
controcorrente: la candidatura di Luciano D’Alfonso, che ha potato quel valore aggiunto
che noi auspicavamo ed immaginavamo, passata attraverso il vaglio delle primarie, e
l’allargamento della coalizione alle forze civiche e moderate.
E’ nostra intenzione oggi utilizzare questo capitale politico e di consenso conquistato,
perché il Presidente, al quale rivolgiamo i migliori auguri di buon lavoro, possa con il
nostro sostegno mantenere con scadenze precise gli obiettivi che ci siamo dati in tempi
brevi: il nuovo piano sanitario regionale, i provvedimenti per il lavoro e l’occupazione
soprattutto dei giovani, la riforma della burocrazia regionale, il sostegno alle piccole e
medie imprese, il protagonismo dell’Abruzzo nel contesto della Macroregione europea
Adriatico – Ionica”.