Nell’ottobre del 2013 oltre 1000 finanzieri di tutti i Comandi Provinciali
hanno acquisito, presso i Centri di Assistenza Agricola, documentazione
relativa a soggetti individuati dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e
Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza attraverso
un’analisi di rischio elaborata sui dati forniti dall’Agenzia per le Erogazioni
in Agricoltura (Agea) e dagli altri organismi pagatori.
Se da un lato l’operazione mirava giustamente a rafforzare il livello di
legalità di un settore chiave per l’economia del Paese e della nostra
Regione, dall’altro si era determinata una situazione di estrema difficoltà
per molte imprese agricole che si erano viste negare i pagamenti di base,
gli aiuti accoppiati e nella maggior parte dei casi anche dei contributi
previsti dal Programma di Sviluppo Rurale. Di conseguenza l’impatto
economico dei blocchi applicati sulle domande è stato pesantissimo e si è
andato ad inserire in un tessuto produttivo già provato dalla pesante crisi
economica alla quale in molti casi si sono aggiunti eventi calamitosi. Per
gran parte dei casi oggetto di sospensione è stato possibile chiarire come
il blocco apparisse ingiustificato.
Ora finalmente si è trovata una via d’uscita che ha consentito di rimettere
in moto il sistema e a procedere al pagamento dei contributi ridando così
ossigeno a tanti imprenditori agricoli che avevano visto le loro attività
andare in grandi difficoltà.
“Come detto l’operazione ha interessato anche la nostra Regione –
sottolinea Febbo – dove erano state sequestrate ben 641 pratiche
per un importo complessivo di 2 milioni 890 mila euro. Ora saranno
dissequestrate 592 pratiche e gli agricoltori finalmente riceveranno da
Agea i pagamenti dovuti per un importo totale di quasi 2 milioni 700 mila
euro”.