Caro Direttore,
Ho appreso la notizia della risoluzione in danno del contratto di fornitura del filobus Montesilvano – Pescara, in essere con la capofila ALPIQ dell’ATI appaltatrice delle opere avviate a gennaio 2008, mai completate a regola d’arte, finalmente deliberata dal Consiglio di amministrazione TUA a distanza di più di tre anni dal fallimento del costruttore del vettore olandese Phileas, che risale al 25 novembre 2014.
Non è dato ancora di conoscere, invece, l’entità del danno patrimoniale rilevante nel frattempo procurato al bene comune e, soprattutto, chi dovrà farsene carico a fronte della possibile opposizione dell’appaltatore.
Si aprirebbe, in tal caso, un interminabile contenzioso legale, dati i tempi assai lunghi della giustizia civile italiana.
Nelle condizioni date, a me sembra oltremodo improbabile la previsione formulata dalla stessa TUA SpA, condivisa dal Comune di Pescara, del prossimo impiego di bus a metano di diciotto metri sulla strada parco di Pescara, sia pure in via sperimentale.
Il tracciato, infatti, strutturalmente inadeguato ad accogliere il filobus per le ragioni arcinote, lo sarà altrettanto per i vettori a metano di pari dimensioni e utilizzo, nella funzione appunto del “trasporto pubblico rapido di massa”.
Visti i miseri precedenti, un pizzico di prudenza in più, talvolta, non guasterebbe.
Cordiali saluti.
Ivano Angiolelli