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Centrali a biomasse e cultura : Nuovo Senso civico critico verso un bando della Regione

Pescara – «Secondo la Regione Abruzzo, col benestare dei Sindaci dell’Unione del Sinello, le biomasse migliorano i servizi di base per la popolazione rurale, comprese le attività culturali e ricreative. Una truffa, a vantaggio del “mondo di mezzo”, dispensatore di pacchi regalo mafiosi» è quanto afferma in una nota stampa il Movimento ONLUS Nuovo Senso Civico che evidenzia come la Regione Abruzzo in data 28/12/2016  pubblicò un bando al quale avevano partecipato l’Unione dei Comuni del Sinello ed il Comune di Vasto.
Il bando evidenziato dall’ONLUS, mira al miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali con “investimenti finalizzati all’introduzione, al miglioramento e all’espansione di servizi di base a livello locale per la popolazione rurale, comprese le attività culturali e ricreative, e della relativa infrastruttura”.

«Fantastico! –esclamano sarcasticamente i coordinatori di NSC proseguendo– Salvo poi scoprire 3 sorprese, come con le “bambole russe”.

La prima è l’inclusione nel progetto di CENTRALI A BIOMASSE che, secondo la Regione e i Comuni aderenti al bando, insieme alle strutture per il welfare, per la cultura e lo sport, sarebbero interventi “finalizzati a favorire il benessere sociale e psicofisico nonchè la crescita culturale della collettività in modo da rendere il territorio ATTRAENTE PER LA POPOLAZIONE ED I TURISTI”».

«Sono anni –ricordano i coordinatori NSC– che lottiamo contro questi insediamenti energetici, riuscendo a impedirne la realizzazione, perché documentatamente dannosi per l’ambiente e la salute, e la Regione che fa? Li propina sotto le mentite spoglie di un salutare incentivo per le comunità rurali!

Si spendono soldi pubblici (per il progetto sono previsti oltre 5milioni di euro) per finanziare l’esatto contrario di ciò che si millanta.

È un raggiro o, meglio, una vera e propria truffa a danno della collettività.

Ma le “bambole russe” continuano a smascherarsi quando, nelle delibere dei comuni coinvolti, leggiamo che queste centrali sarebbero comprensive delle reti di teleriscaldamento:  premettendo, però, un delinquenziale “se necessario”.

Come “se necessario”!?!?”»

Secondo Nuovo Senso Civico l’unica ragione di utilità per una comunità che subisce impianti del genere è la rete di distribuzione del calore nelle case e nelle strutture pubbliche, «e tu scrivi, “se necessario”?

Di fatto autorizzando i realizzatori dell’opera ad esimersi dal renderla tutto sommato utile ai cittadini?

Cittadini che potrebbero spegnere le tante piccole caldaie private, per accenderne una sola, più grande, con emissioni in atmosfera invariate se non addirittura inferiori. –commentano i responsabili ONLUS– Probabilmente facciamo troppe domande ma, lì dove, una unica e grande centrale a biomasse con teleriscaldamento, avrebbe impatti molto inferiori in termini di consumo di energia e di inquinamento, perché pensarne una piccola per ognuno degli 8 comuni interessati?

“Sopra a lu cotte l’acqua vullite” diciamo in Abruzzo!»

Ma non è finita rimarca NSC «arriva la terza “bambola” che, nel dettaglio di un particolare, –spiegano i coordinatori del movimento– lascia presupporre la truffa maggiore.

Si parla infatti di “centrali con caldaie alimentate a cippato o a pellets”, come se i due combustibili fossero la stessa cosa, ma non è assolutamente così. Perché il cippato è ricavato dagli scarti delle potature e dall’industria boschiva (limitrofa?), mentre il pellets è un combustibile che viene dalla lavorazione del cippato. Dal momento in cui i comuni coinvolti nel progetto sono 8, Guilmi, Carpineto Sinello, Montazzoli, Palmoli, Carunchio, Dogliola, Torrebruna e Vasto, viene spontaneo chiedersi: ma 8 centrali a biomasse, se saranno alimentate anche a pelletes, avranno bisogno di un impianto che produce pellets?

E’ forse questo il fine ultimo del finanziamento regionale?

Non possiamo saperlo, –commentano i coordinatori NSC– ma ci facciamo qualche ulteriore domanda.

Qual è il “mondo di mezzo” che sta confezionando questo pacco regalo mafioso alle nostre vallate?

Chi sta dietro, davanti e in mezzo a questi piani?

Perché l’amministrazione regionale va a regalare soldi e territorio a questo “mondo di mezzo”, infliggendo alla gente d’Abruzzo ulteriori sacrifici e danni per la salute e l’ambiente?

Il nostro intento è di fare in modo che i conterranei delle nostre valli si pongano queste domande e che insieme con le risposte trovino una legittima punizione per i responsabili.

L’ultima domanda ai Sindaci.

Che cosa intendete fare per tutelare i vostri territori?

O forse dobbiamo dedurre che le delibere sono la vostra risposta?

Il sapore in bocca è ancora una volta amaro per chi si aspetta dalle istituzioni garanzie e tutela.

Resta la constatazione che la Regione, che dovrebbe fare gli interessi dei cittadini, consente di usare soldi pubblici, millantando miglioramenti della qualità della vita delle proprie comunità, di fatto favorendo le imprese che di welfare, cultura e sport non gliene frega un cippato.

Chiamasi truffa”.

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