L’esponente di RC-SE chiede se sia davvero questa l’esigenza del quartiere “avere nuova edificazione e nuovo cemento? Migliaia di appartamenti sfitti e persone in strada, servono politiche abitative pubbliche –commenta–e non nuova edilizia privata, occorre un’agenzia comunale per affitti a canone calmierato con i proprietari disponibili. Sono lontani i tempi in cui il sindaco “santo” di Firenze La Pira (Democrazia Cristiana) requisiva gli appartamenti per la pubblica necessità.
Il cemento non rende più bella la città. Il PP1 è il manifesto dell’incompiute, dell’indulgenza verso gli imprenditori del mattone che da Cantagallo a Maragno hanno goduto di premi di cubatura inconcepibili in una città civile”.
Il PP1 secondo Di Sante, è l’emblema di una classe politicante supina agli interessi di parte e non della cittadinanza. Il degrado è il risultato di una visione urbanistica sbagliata, nata male e portata avanti peggio.
“Sarebbe davvero indegno –rimarca Corrado Di Sante– se al groviglio di proprietari e società nelle cui mani sono passate negli anni le palazzine sgomberate oggi venisse concesso il diritto di usufruire di premi volumetrie e di nuova edificazione. Dopo aver beneficiato degli affitti e permesso che la situazione degenerasse, oggi gli diamo anche il premio di cubatura?
È bene al contrario fare piena luce sui proprietari dei 48 appartamenti sgomberati, verificare punto per punto tutta la vicenda A chi spettava la manutenzione degli immobili e dell’impiantistica? –chiede Di Sante e ancora–Dove sono stati i proprietari in questi anni? Chi lascia degradare così il proprio patrimonio immobiliare? Chi pagherà le spese delle operazioni di sgombero?”