“Assistiamo quotidianamente a proclami e annunci all’interno dei dibattiti consiliari, destra e sinistra portano avanti una commedia che da cittadini prima e da consiglieri regionali poi ci indigna ogni giorno di più. – continua Marcozzi – Gli abruzzesi continuano a essere presi in giro da chi dei proclami ha fatto l’unica forma di comunicazione possibile. Quando, invece, si arriva ai fatti, quando la proposta deve trasformarsi in voto favorevole, con la mano in tasca si tirano indietro smascherando l’ipocrisia bieca che li contraddistingue. Tutti: destra, sinistra e misticanze. Tutti, tranne il M5S, stanno inscenando il consueto gioco delle parti. E i fatti suffragano le nostre affermazioni”.
La Ricostruzione di quella che il M5S definisce la cronistoria dell’ipocrisia:
PDL 8/2014 – Riduzione costi della politica (M5S)
– 11 Settembre 2014 – Presentazione Progetto di Legge;
– 18 Novembre 2014 – Lettera al Presidente della I° Commissione per richiesta calendarizzazione PdL stante l’immobilismo della Commissione;
LA COMMISSIONE NON CALENDARIZZA
– 9 Aprile 2015 – Seconda Lettera al Presidente della I° Commissione per richiesta calendarizzazione;
LA COMMISSIONE NON CALENDARIZZA
– 11 Giugno 2015 – Lettera al Presidente del Consiglio per richiedere la discussione in aula senza relazione della commissione.
– 14 Luglio 2015 – Il Consiglio Regionale porta in aula (perché obbligato dal regolamento) il Progetto di Legge. Con un vergognoso documento bipartisan destra-sinistra, strattonando il Regolamento, il progetto viene rispedito in Commissione e lì muore!
– 13 dicembre 2016 – Il Consiglio regionale boccia l’emendamento M5S che dimezzava indennità e rimborsi forfettari.
“Appena insediati in consiglio depositiamo la proposta di legge sul taglio delle indennità e dei rimborsi forfettari dei consiglieri regionali e sull’abbassamento percentuale dei vitalizi. Dopo le nostre continue richieste di calendarizzazione, a quasi un anno dal deposito, finalmente arriva in aula. Ma la maggioranza e il centrodestra non hanno il coraggio di votarla e la rispediscono in commissione con il pretesto di approfondire l’argomento. Ci interroghiamo ancora su cosa ci fosse da approfondire” ironizza Marcozzi.
“Poi è stato il tempo del Referendum sulla Riforma Costituzionale, quella incredibile riforma che in cambio della non abolizione del Senato ci toglieva il diritto di votare e scegliere i senatori, la stessa riforma – dicevano i volantini del PD inviati in tutte le case degli italiani da Matteo Renzi e degli abruzzesi dal Presidente D’Alfonso – che “finalmente avrebbe tagliato gli ingiusti e altissimi stipendi dei Consiglieri Regionali”. L’esito del referendum lo conosciamo ma forse non tutti sanno che subito dopo di esso, vista la “volontà” del PD di dimezzare gli stipendi dei regionali, il M5S presenta in Consiglio regionale un emendamento per dimezzare le indennità e i rimborsi forfettari. Ma anche in questa occasione il PD vota contro!”
“Questa legge, di cui sono prima firmataria, avrebbe fatto risparmiare agli abruzzesi in 5 anni 23 milioni di euro. Oggi abbiamo già perso due anni e mezzo di risparmio.”
PDL 212/2016 – Abolizione doppio assegno vitalizio
– 11 Febbraio 2016 – Presentazione Progetto di Legge;
– 4 Maggio 2016 – Lettera al Presidente della I° Commissione per richiesta calendarizzazione PdL stante l’immobilismo della Commissione;
LA COMMISSIONE CALENDARIZZA
– 12 Maggio 2016 – La Commissione approva all’unanimità il Testo.
– 24 Maggio 2016 – Consiglio rispedisce in Commissione la legge l’abolizione del doppio vitalizio dopo averla approvata all’unanimità in Commissione 2 settimane prima.
“Vista la mancanza di volontà sul dimezzamento delle indennità da parte dei consiglieri regionali, decidiamo di depositare un’altra proposta di legge, anche questa a mia prima firma, sull’abolizione del doppio vitalizio. Si tratta di un provvedimento di equità sociale: ci sono ex politici abruzzesi che percepiscono fino a 90mila euro/anno e abruzzesi pensionati minimi a 480 euro al mese. Anche in questo caso, seppur passata in commissione all’unanimità, quando arriva il momento di votarla in consiglio, tutti si sono tirati indietro e così il doppio/triplo vitalizio è rimasto dove sta” racconta Marcozzi. “Addirittura ricordo che un consigliere di maggioranza argomentò il voto contrario dicendo che “se una persona ha tarato il suo stile di vita sui 90mila euro all’anno, non gli si può chiedere di rinunciare a 30mila all’improvviso” lo vadano a raccontare ai pensionati minimi che campano con €480/mese! Questa legge avrebbe fatto risparmiare agli abruzzesi almeno 500mila Euro all’anno”.
Ma non è finita qui” continua Sara Marcozzi “Il mio collega Pietro Smargiassi ha presentato una proposta di legge che elimina totalmente l’indennità dei capigruppo rappresentanti di un mono gruppo, perché non si può percepire un’indennità aggiuntiva di 1800 Euro mensili per gestire se stessi. Non una sforbiciata, come proposto da altri, ma l’eliminazione totale di un privilegio assurdo. I capigruppo nei 5 anni di legislatura costano alla Regione 1 milione ed 118mila euro. Altra cifra enorme che si tramuterebbe in risparmio e che noi avremmo volentieri impiegato per contribuire a finanziare il reddito di cittadinanza regionale, altra legge del M5S proposta da Riccardo Mercante. In linea con il M5S nazionale l’istituzione del reddito di cittadinanza regionale garantirebbe ai residenti in Abruzzo che sono disoccupati o inoccupati un contributo di 536 euro mensili in attesa di un nuovo impiego. Il reddito di cittadinanza che è già partito in via sperimentale in alcuni comuni governati dal M5S, in Regione Abruzzo però non è arrivato neanche in commissione”.
Prosegue Marcozzi “Ma il M5S non si limita a proporre. Noi attuiamo su noi stessi questi tagli, infatti pur sedendo nei banchi dell’opposizione e nonostante non ci sia una legge a imporcelo: dall’insediamento del 30 giugno 2014 ad oggi, in 5 consiglieri regionali abbiamo rinunciato a oltre 450.000 euro dei nostri stipendi con i quali l’anno scorso abbiamo creato un Fondo di garanzia per il Microcredito alle PMI Abruzzesi che, a oggi, ha finanziato oltre 40 imprese e a febbraio di quest’anno abbiamo acquistato e donato alla Protezione civile Abruzzese una Turbina spalaneve. Abbiamo pensato al lavoro e alla sicurezza dei nostri corregionali, argomenti dimenticati da chi siede nei banchi di governo”.
Conclude Marcozzi “Per realizzare tutto ciò non ci è servita una legge, non ci è servita una riforma costituzionale. Sono serviti volontà nel rispettare le promesse fatte agli abruzzesi e un IBAN su cui versare le nostre eccedenze. Tutto il resto è sterile e oramai inefficace propaganda partitica. Se a governare la Regione ci sarà sempre chi mette l’interesse di pochi potenti prima di quello collettivo le cose non cambieranno mai. Preannuncio di aver inviato nuovamente al presidente Di Pangrazio formale richiesta di inserimento all’ordine del giorno del prossimo consiglio della nostra proposta di legge di abolizione del doppio vitalizio.Vedremo quale scusa accamperanno questa volta per non votarla! Perchéormai è chiaro a tutti, tra il dire e il fare c’è di mezzo il voto!”