Francavilla al Mare – La Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus ha inviato un esposto alla Procura di Chieti, alla Capitaneria di Porto, ai Carabinieri Forestali e ad altri enti sulla realizzazione di una serie di scogliere sul litorale di Francavilla al Mare (CH). Il tratto di spiaggia interessato dall’intervento è quello vicino al confine con Pescara, davanti a cinque stabilimenti.
In pratica spiegano i coordinatori SOA, è stata realizzata una barriera lineare di alcune centinaia di metri parallela alla costa a pochi metri dalla battigia. Di fatto sono state duplicate le barriere che già esistono più a largo, realizzate negli anni dagli enti pubblici. Davanti ad uno stabilimento, riferiscono, è stato addirittura creato un “recinto” chiuso su tre lati, con massi depositati direttamente sulla spiaggia.
“Interventi di questo tipo –spiegano gli ambientalisti– rientrano tra le categorie di opere che devono seguire la procedura di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale, con tanto di fase pubblica della durata di 45 giorni per le osservazioni dei cittadini e degli enti. La S.O.A. ha consultato l’archivio delle opere esaminate sul sito WEB della Regione senza trovare alcun progetto avente le caratteristiche di quanto realizzato a Francavilla al Mare. Pertanto l’intervento potrebbe essere derubricato sotto la categoria scogliere fai da te”.
La S.O.A. fa sapere che si attende un immediato intervento degli enti deputati al controllo anche per il ripristino delle aree demaniali occupate qualora si accerti che gli scogli siano stati posizionati senza le prescritte autorizzazioni.
“Si evidenzia che interventi di questo genere possono essere anche contro-producenti rispetto al fenomeno che si vuole combattere, –aggiungono i coordinatori SOA– spostando sui lati a nord e a sud le criticità dovute all’erosione. Questa si combatte in primo luogo alleggerendo la pressione antropica sul litorale, permettendo ove possibile il ritorno delle dune, almeno embrionali. Non bisogna usare grandi mezzi meccanici sulla spiaggia per evitare la compattazione della sabbia. Inoltre bisogna lasciare il più possibile i residui vegetali (ovviamente non i rifiuti) invece di “pulire” estesamente anche d’inverno. Queste immagini eloquenti evidenziano quanto sia stato importante l’intervento della SOA che ha fatto modificare un articolo dell’Ordinanza balneare 2017 della Regione Abruzzo in quanto nella prima versione avrebbe dato il via libera ad una deregulation con una miriade di interventi scoordinati di questo genere. L’intervento dell’associazione ha permesso di porre rimedio anche se, come dimostra questo esposto, serve aumentare la sorveglianza sulla costa”.