Pescara – “Oggi all’ Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara si inaugura l’anno accademico 2016/2017, con la rituale cerimonia celebrativa, nell’aula magna del Campus di Chieti. Un’inaugurazione ben distante dalle problematiche che tutti i giorni le studentesse e gli studenti vivono sulla propria pelle. Basta fare una passeggiata nelle strutture per verificare lo stato della situazione” è quanto scrivono intervenendo con una nota a firma congiunta Paolo Mantini Coordinatore dei Giovani Comuniste/i di Pescara e il Segretario PRC-SE Federazione provinciale di Pescara Corrado Di Sante che denunciano come a distanza di una settimana da un’eccezionale ondata di maltempo, allo stesso tempo ampiamente annunciata, le sedi universitarie di Chieti e Pescara ripresentano le identiche e annose problematiche che seguono puntualmente ogni precipitazione appena più abbondante del dovuto.
Infiltrazioni, crolli di contro-soffitti e allagamenti, problemi datati rimasti irrisolti ai quali si sommano nuovi danni. “Studenti, professori e lavoratori costretti a fare slalom tra secchi pieni d’acqua ed interi spazi transennati” spiegano i due rappresentanti descrivendo come emblematici i casi della sede di Farmacia a Chieti e del nuovo dipartimento di Lingue a Pescara, “inaugurato lo scorso ottobre e costretto nei giorni scorsi a sospendere l’attività didattica a causa di nuovi cedimenti”.
“Una situazione che è lo specchio fedele della situazione dell’istruzione nel nostro Paese, –lamentano Mantini e Di Sante– Istituti scolastici e Poli universitari fatiscenti penalizzati da continui tagli operati dai governi di larghe intese, tasse sempre più elevate e un diritto allo studio valido solo sulla carta. Si continua a rincorrere l’emergenza, si mettono ‘le toppe’ senza affrontare radicalmente le problematiche note, nella speranza che sotto la parte di ‘Tetris’ di quello che rimane di un contro-soffitto non ci si trovi per caso qualche studente”.
Per i due esponenti è ora che nell’agenda politica della nostra Regione e del nostro Paese venga messa al primo posto la riqualificazione e messa in sicurezza del territorio e degli edifici pubblici, “abbandonando la rincorsa a slogan e grandi opere utili solo per i soliti pochi potentati economici”.
“Alle abituali parole di rito – concludono nella nota Mantini e Di Sante – vogliamo rispondere con le immagini di quella che è la situazione reale nella nostra Università, per non aspettare che passata un’emergenza ne arrivi un’altra, ma per operarsi nel ribaltare le politiche neoliberiste che distruggono i diritti fondamentali e minano la sicurezza di studenti e lavoratori sacrificati in nome di mercificazione e profitti”.
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