La richiesta principale dei Sindaci Presidenti di Provincia è l’azzeramento della manovra aggiuntiva per il 2017 attraverso il riparto del fondo per gli enti territoriali previsto dalla Legge di Bilancio, con l’assegnazione alle Province del fondo di 650 milioni e l’implementazione delle risorse di 220 milioni per finanziare gli interventi di messa in sicurezza delle 5.100 scuole superiori, la gestione di 130 mila chilometri di strade e per le politiche di contrasto al dissesto idrogeologico.
“Abbiamo richiesto – ha dichiarato Di Marco al termine dell’incontro – che le Province rimarranno per sempre nella Costituzione Italiana, essendo gli unici enti di secondo livello in grado di controllare il territorio e assistere i Comuni. Per questo vogliamo che siano concesse subito le deroghe per consentire la mobilità di professionalità infungibili e strettamente necessarie all’ente. Per ora proseguiremo sulla strada tracciata, procedendo comunque al rinnovo dei Consigli provinciali, il prossimo 8 gennaio. Elezioni che riguardano 60 Province su 78. Abbiamo deciso anche di operare d’intesa con l’ANCI, l’Unione dei Comuni italiani, con cui stabiliremo la tempistica per ottenere dal Governo le garanzie necessarie per poter lavorare.”
“Intendiamo aprire da subito un confronto con il nuovo Governo – ha detto il Presidente dell’Upi Achille Variati – per arrivare a breve ad una soluzione. Abbiamo urgenze da rispettare, come i piani neve o il riscaldamento delle scuole: temi che devono essere considerati prioritari, e su cui l’attenzione delle istituzioni deve essere massima, perché si tratta di garantire la sicurezza dei cittadini. Tanto più ora che il referendum ha sgombrato dal dibattito le questioni legate all’assetto delle Province e le ha confermate tra le istituzioni costitutive della Repubblica”.
“Sono molto soddisfatto del lavoro del Comitato direttivo dell’UPI e dell’opera di Variati. Oggi abbiamo lavorato in perfetta sintonia, volendo dare del tempo al nuovo Governo, ma non tanto da accontentarci di soluzioni tampone. E’ stata accolta la mia proposta di scrivere subito al Capo dello Stato, in quanto era stato proprio Mattarella, in un precedente incontro con noi Presidenti, ad assicurarci che, nel caso non fosse stata modificata la Costituzione, sarebbero state garantite le risorse per operare. Se queste non ci verranno assicurate, noi non stabiliremo accordi di alcun tipo con il Governo”.