Chieti. La sconfitta di domenica scorsa ha delineato in modo inequivocabile lo stato di crisi delle Furie. Tre sconfitte consecutive di cui due patite in casa con le malandate Mantova e Imola attestano con assoluta chiarezza l’aggravamento in atto di una patologia, la cui natura appare per molti aspetti ancora oscura. La squadra è malata ma una vera diagnosi non è stata ancora definita. Al capezzale del malato, attualmente, si succedono “dotti medici e sapienti” i quali, domenica dopo domenica, sembrano individuare ogni volta ragioni diverse alla base dello stato febbrile del paziente. Con Mantova l’imputato numero uno era stato Golden, contro Udine le ridicole percentuali dal perimetro erano invece sembrate le ragioni più plausibili della debacle e in ultimo sotto accusa sono finiti i due play colpevoli di aver perso malamente il confronto diretto con i loro avversari. Tutto vero e tutto falso, se non c’è alcuna certezza sull’identità dei rei, è, però, evidente che il denominatore comune di tutte le sconfitte consista nel corto circuito che ogni volta spegne improvvisamente la forza motrice della squadra.
Esemplificativa è proprio l’ultima sconfitta patita contro Imola, quando per tre buoni quarti si è giocata una buona pallacanestro. Ed è proprio questo l’aspetto più inquietante della questione. Rispetto allo scorso anno infatti la Proger gioca sicuramente una pallacanestro più spettacolare, arrivando in più di un’occasione ad offrire un basket veloce e denso di gesti tecnici importanti. Come ha ben sottolineato Galli “va tutto bene sino a quando si gioca di fioretto”. Ma nel momento cruciale di ogni gara, quando c’è da impugnare la sciabola e sporcare lo stile, ecco che inevitabilmente la squadra si smarrisce fino ad abbassare la guardia e andare al tappeto. Un karma questo ben diverso da quello della scorsa stagione quando le Furie giocavano una pallacanestro ruvida, “sporca” e per niente spettacolare ma tremendamente redditizia.
Quella squadra non piaceva ma sapeva lottare e soprattutto era capace di chiudere le partite alzando i toni della battaglia. Questa squadra, invece, al momento dello scontro mostra tutta la sua fragilità emotiva, implodendo sistematicamente su se stessa. Galli ha tuonato subito dopo la sconfitta di domenica scorsa, sottolineando che “i giocatori non hanno sufficiente orgoglio personale” e che “manca la necessaria cattiveria agonistica”. Accuse pesanti, che costringono tutti a confrontarsi con le proprie responsabilità e uno spirito di gruppo, tutto da ripensare. È bene sottolineare, se mai ce ne fosse bisogno, che la finalità di un gruppo squadra non è quella di “stare bene insieme” ma di vincere. Il basket è pieno di squadre con giocatori che si detestano fuori e dentro lo spogliatoio ma che sono capaci di esaltarsi vicendevolmente una volta scesi in campo. Lo spirito di una squadra vincente nasce da spinte emulative e non da un generico senso partecipativo. E allora ? Che fare ?
In origine nella lingua greca, la parola κρίσις, “crisi”, che derivava dal verbo κρίνω «distinguere, giudicare», definiva una scelta, una decisione, la fase decisiva di una malattia. Proprio quello che la squadra guidata dal suo tecnico, in settimana, è stata invitata dal Presidente Di Cosmo a risolvere, chiudendosi a doppia mandata nel sancta sanctorum dello spogliatoio. È obbligatorio e urgente, infatti, in una fase conclamata della malattia, uscire dallo stallo, scegliendo con radicalità una strada diversa dall’attuale, perché, sin da domenica a Piacenza, le Furie tornino finalmente ad essere Furie. In caso contrario, è bene rassicurare i tifosi che la Società, intenzionata ad ogni costo ad invertire la rotta, non sia più disposta ad indugiare ulteriormente e che di conseguenza sia pronta a tornare sul mercato e a operare una vera rivoluzione del roster attuale.Cesare Riva (vice allenatore) – “È stata una settimana dai ritmi un po’ insoliti, più corta visto la partita di martedì sera a Ravenna. La vittoria sul difficile campo romagnolo è stata ottenuta grazie ad un’attenta prova difensiva che ha limitato molto una squadra dall’ottimo potenziale offensivo. Domenica dovremmo ripeterci contro Chieti, squadra che sarà ancor più motivata viste le tre sconfitte consecutive, maturate però tutte negli ultimi minuti di ogni partita. La Proger ha l’impronta del suo allenatore, per la tenacia con cui scende in campo in ogni partita e un gioco basato sui ritmi alti che esalta le caratteristiche dei due esterni americani Golden e Davis che, a mio giudizio, si completano bene dal punto di vista tecnico. Sotto canestro Mortellaro garantisce qualità e quantità, ma anche la pattuglia di italiani è da tenere sotto osservazione. Venucci, Allegretti, Sergio sono tutti giocatori capaci di bucare la retina con facilità. Per questo dovremmo partire, come detto, dalla difesa, per poi trovare ritmo in attacco”.
Matteo Formenti (giocatore, ala) – “Domenica 20 affronteremo Chieti, a casa nostra, nel PalaBanca di Piacenza. Arriviamo da 5 vittorie consecutive ma non ci siamo affatto montati la testa: sappiamo che sarà una sfida importante e tutt’altro che facile e che loro sono una buona squadra, che affronteremo nel migliore dei modi, approcciandola con l’atteggiamento giusto e con umiltà. Anche se non abbiamo molto tempo per prepararci, sono sicuro che il nostro staff tecnico ha già predisposto la linea da seguire e ci prepareremo come sempre con serietà, nella maniera corretta. Spero che domenica il PalaBanca sia pieno di tifosi entusiasti che sapranno trasmetterci la carica giusta per affrontare questa nuova sfida”.
Note – Ancora fermo Valerio Costa, in recupero Edoardo Persico.
Media – Diretta streaming su LNP TV Pass. L’incontro sarà raccontato in diretta sul profilo Facebook (www.facebook.com/uccassigecopiacenza/) e da lì sul sito www.uccassigecopiacenza.it.
QUI CHIETI
Pino Di Paolo (vice allenatore) – “Ci aspetta una gara difficile contro un avversario di grandissimo talento. Vogliamo dimostrare, di fronte a questa squadra dai nomi così altisonanti, di avere un’anima e sopratutto di aver fatto tesoro degli errori commessi negli ultimi dieci minuti, risultati fatali, sia contro Udine che contro Imola. Questa settimana ci siamo concentrati su noi stessi, sulla nostra attitudine a difendere meglio e con maggiore aggressività. Se la squadra riuscirà a portare in campo questa aggressività e determinazione, possiamo ottenere ottimi risultati anche in trasferta. Di questo siamo assolutamente certi, come siamo anche consapevoli di dover finalmente dimostrare sul parquet di essere una squadra coesa e con valori umani importanti”.
Marco Allegretti (giocatore) – “Sicuramente siamo molto arrabbiati per la sconfitta casalinga con Imola dove abbiamo fatto bene per 30 minuti e poi, come era già accaduto ad Udine, ci siamo improvvisamente bloccati. Questo assolutamente non deve più accadere. È impensabile che ogni domenica dopo aver giocato tre quarti gagliardi poi si possa sprecare tutto nel quarto finale. Andiamo quindi a Piacenza per cercare di fare una partita solida e per non commettere più gli errori delle ultime partite; dobbiamo essere tutti determinati e convinti di poter fare bene. Dobbiamo essere tutti concentratissimi e rendere al 110%, non ci sono altre strade. Vogliamo questi due punti che sono oltremodo importanti per il nostro futuro”.
Note – Tutti a disposizione di coach Massimo Galli.
Media – La gara, visibile in diretta streaming esclusiva su LNP TV Pass, sarà anche seguita con aggiornamenti play by play sul profilo Facebook della Pallacanestro (https://www.facebook.com/pallacanestrochieti/).