“Quello dei finanziamenti alla cultura” continua Ranieri, “è un tema che stiamo affrontando da quando siamo entrati in Regione, per far capire a questa giunta e all’opposizione di centro destra, che non si possono gestire fondi pubblici come se fosse un “mercato delle vacche” elevando il patrocinio politico a sistema di governo”. “La legge ci impone di procedere in altro modo” rincara la dose Ranieri “la legge 46 e la legge 55 infatti ci impongono di svolgere evidenze pubbliche che assegnino i fondi per merito e in trasparenza e non con un emendamento intruso in una legge sui Centri di Ricerca, realtà che avrebbero peraltro meritato un serio approfondimento tematico che in questo modo non ci sarà. La battaglia non è finita, è stata rinviata solo a giovedì17 novembre. Noi saremo lì a portare avanti le nostre idee di una regione meritocratica e trasparente. La cultura non è un gioco, è l’anima del nostro territorio e non va svilita come è stato fatto ieri notte nell’aula del Consiglio regionale d’Abruzzo”.
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