venerdì , 22 Novembre 2024

Visita di Renzi a Pescara: il M5S “consiglio comunale trasformato in una leopolda”

Pescara – “Sarebbe lunga la serie di violazioni dell’art. 9 della legge 22 febbraio 2000, commesse durante la visita del Presidente del consiglio Matteo Renzi a Pescara”. Così denunciano l’accaduto con una segnalazione indirizzata a CO.RE.COM, AGCOM e Prefetto di Pescara, a firma del capogruppo in regione Abruzzo Sara Marcozzi, che vede compatto tutto il M5S, portavoce comunali, regionali, parlamentari ed europarlamentare del M5S.

Attraverso l’esposto il M5S invita gli organi competenti a verificare il rispetto delle leggi secondo cui “a far data dalla convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.

“L’evento denominato “le Ragioni del Sì” si è svolto alla presenza delle maggiori cariche istituzionali di regione Abruzzo e dello Stato (presidente di regione, Presidente del Consiglio, Consiglieri regionali e Sindaci), all’interno dell’Aula consiliare del Comune di Pescara” precisa Marcozzi “quindi in sede istituzionale. Probabilmente” continua “avvalendosi anche di personale comunale e, dunque, violando un’ulteriore norma poiché, in tal senso va ricordata la Circolare del Ministero dell’Interno 7 ottobre 2016, n. 42, che recita “(…) i soggetti titolari di cariche pubbliche, possono compiere, da cittadini, attività di propaganda al di fuori dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, sempre che, a tal fine, non vengano utilizzati mezzi, risorse, personale e strutture assegnate alle pubbliche amministrazioni per lo svolgimento delle loro competenze”.

Inoltre, i 5 stelle puntano il dito anche per l’allestimento interno ed esterno al palazzo comunale – “Palco, luci da concerto, proiezione, affissioni esterne” ricordano i 5 stelle – appaiono in totale violazione delle norme su citate oltre che dell’art 6 legge 4 aprile 1965, n. 212 e dell’art. 7 comma 1 Legge 24.4.1975 n. 130 secondo cui dal 30° giorno antecedente quello delle votazioni è vietata “la propaganda figurativa a carattere fisso in luogo pubblico”.

“Abbiamo chiesto a tutti gli organi preposti di verificare la correttezza dello svolgimento della “Leopoldina” dal momento che a noi sembra violare le norme vigenti in periodo elettorale e anche il buon senso. Del resto, la Presidente di Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, è gia stata multata per le stesse ragioni, dunque pare sia costume del PD. Ricordo a chi governa Paese, Regione e Città che non lo fa non solo per i sostenitori del Sì, ma anche per quelli del NO e per gli indecisi, ai quali le istituzioni dovrebbero garantire, perlomeno quando si presentano al pubblico nelle loro vesti istituzionali, imparzialità e corretta e completa informazione. Ancora una volta” conclude Sara Marcozzi. Il PD tiene più alla propaganda che all’informazione”. 

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