Un’occasione per riflettere con un grande testimonial dell’impegno legale e sociale e per prendere coscienza dell’illegalità diffusa, dello scarso rispetto delle regole e della necessità di tornare in pieno allo spirito della nostra Costituzione. “E’ normale… lo fanno tutti” dicono i nostri giovani. Ci si ritrova così tra corrotti e corruttori con la “normalizzazione del malaffare” che dilaga nella quotidianità: presente nella burocrazia, nello sport, nel lavoro ma anche nella famiglia, dimenticando il costo sociale ed economico della corruzione dilagante nel nostro Paese.
Invece, espellere i corrotti dal sistema, partendo dai giovani, è molto più importante che metterli in prigione per frenare questo fenomeno penetrato nella società italiana, al punto da essere considerato da molti quasi fisiologico e inevitabile.
Le cose però cambiano quando si entra nel merito, quando si spiega ai giovani che i Paesi con più corruzione sono quelli con la maggiore percentuale di fuga dei cervelli e con i minori investimenti in ricerca e sviluppo. E’ di fronte alle statistiche e ai dati ufficiali che i ragazzi possono capire. A dimostrazione che solo la cultura della prevenzione può produrre stabili risultati in questa battaglia.