L’iniziativa promossa ed organizzata dall’Amministrazione comunale, vedrà ospiti, fra gli altri, l’autrice Daniela Garofalo, nata a Napoli, ma che vive e lavora in Abruzzo, studiosa, dal 1998, di Francesco Paolo Michetti, in particolare dell’attività fotografica del rapporto pittura – fotografia, e il collezionista d’arte pescarese Renato Colantonio proprietario di un importante patrimonio iconografico di artisti abruzzesi vissuti fra Ottocento e Novecento, con oltre 200 opere dello stesso Michetti, che ha gentilmente concesso la riproduzione dei quadri delle sua collezione.
Nella prima parte della mattinata, sarà messa in luce la poliedrica attività del pittore e fotografo toccolano grazie ad un dibattito, coordinato dal critico d’arte Marzio Maria Cimini, che presenterà il libro di Daniela Garofalo e poi la collezione Colantonio. Seguirà l’inaugurazione e la visita guidata dell’allestimento en plein air.
Nel suo volume “Francesco Paolo Michetti, il genio fotogarfico”, edito da Ianieri, Daniela Garofalo, mette a frutto anni di ricerche intorno alla figura del pittore abruzzese, restituendone un ritratto fedele e appassionato, un’analisi attenta, e di agile lettura, di quello che è stato uno dei rapporti più intensi tra pittura e fotografia della storia dell’arte moderna. Seguendone integralmente la parabola artistica, il libro pone particolare attenzione a una specifica produzione, quella relativa al “Poema delle linee”, in cui l’autrice ricostruisce in modo inedito il laboratorio creativo del pittore di Tocco da Casauria. Uno strumento essenziale per gli studiosi dell’arte, ma anche per chi vuole conoscere più a fondo la poliedrica figura di un artista straordinario. Completano il volume un profilo biografico di Michetti e 167 tavole fotografiche in bianco e nero.
La mostra permanente con 18 rappresentazioni fotografiche di altrettante opere tratte dalla collezione di Renato Colantonio, e già allestita in antemprima ma su manifesti nell’ottobre scorso, in occasione della rassegn “Arte&Gussto” nel suo intento non filologico ma narrativo ed empatico, racconterà la vita e l’opera del Maestro attraverso vari temi: dai ritratti degli amici del Cenacolo e della amata moglie Annunziata, alla rappresentazione poetica delle feste e dei racconti popolari spesso oggetto delle tele michettiane come la sua opera più famosa “la Figlia di Jorio”, di proprietà della Provincia di Pescara, che valse a Michetti il primo premio alla Biennale di Venezia del 1895, racconto di una scena vissuta e narrata in un altrettanto fortunata opera letteraria dall’amico Gabriele d’Annunzio.