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Il Forum Acqua Abruzzese interviene su Bussi: “Dopo 10 anni giusto rimuovere Goio”

PESCARA – “Dimettere il commissario Goio è una priorità per l’Abruzzo. Aveva ed ha poteri immensi, dopo 10 anni dalla sua nomina lo stato dell’ambiente non è certo migliorato” così il Forum Abruzzese dei Movimenti dell’Acqua sulle polemiche sollevate su un emendamento alla legge di stabilità che di fatto chiede quello che da anni le associazioni e i movimenti sollecitano.

Il punto chiave è, ad avviso del Forum, la fine deI periodo commissariale e, per questo, non si può che concordare con la proposta parlamentare che, peraltro, viene dopo plurime interrogazioni critiche sull’azione del Commissario.
Nonostante ciò registriamo in questi giorni polemiche soprattutto per il passaggio dell’emendamento in cui si assegna al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Abruzzo la titolarità di eventuali accordi di programma. Ebbene, tali contrasti sorprendono perché non fa altro che allineare il sito di Bussi a quanto prevede il testo Unico dell’Ambiente per tutti gli altri Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche.

L’incipit dell’Articolo 252-bis del Decreto Legislativo 152/2006

Siti inquinati nazionali di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale – 1. Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministro dello sviluppo economico, d’intesa con la regione territorialmente interessata e, per le materie di competenza, con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, nonché con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo per gli aspetti di competenza in relazione agli eventuali specifici vincoli di tutela insistenti sulle aree e sugli immobili, possono stipulare accordi di programma con uno o più proprietari di aree contaminate o altri soggetti interessati ad attuare progetti integrati di messa in sicurezza o bonifica, e di riconversione industriale e sviluppo economico produttivo in siti di interesse nazionale individuati entro il 30 aprile 2007 ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 426, al fine di promuovere il riutilizzo di tali siti in condizioni di sicurezza sanitaria e ambientale, e di preservare le matrici ambientali non contaminate”.

Ora, ricorda il Forum H2o, il sito di Bussi è stato perimetrato per ultimo «e dopo il 30 aprile 2007 ma è impensabile che quello che è stato previsto per tutti gli altri siti nazionali sulla base di una logica stringente non valga per Bussi. Queste aree sono così inquinate che non è pensabile agire ad una scala diversa che non sia quella statale con un intervento ai massimi livelli delle istituzioni. Così avviene anche in tutti gli altri paesi europei. E’ normale! Ovviamente il processo deve avvenire con la partecipazione dei cittadini, del Comune di Bussi e dei comuni dell’intera vallata visto che l’inquinamento va verso valle e interessa addirittura anche i sedimenti del porto di Pescara».

Il Forum acqua abruzzese è scettico sulla possibilità che la questione di Bussi non si risolva con quelle che definisce scorciatoie dell’ultimo secondo, « tentativi magari dettati da giuste preoccupazioni sul futuro dell’area e dei lavoratori che però rischiano di tramutarsi in pure illusioni quando prevedono anche provvedimenti surreali quali l’acquisizione al patrimonio pubblico di decine di ettari di aree pesantemente contaminate. La via maestra è riportare tutte le responsabilità al Ministero dell’Ambiente come avviene per gli altri Siti nazionali di bonifica. Il che non vuol dire certo fidarsi ciecamente visto che parte consistente dei ritardi è imputabile anche ai dirigenti ministeriali; basterà ricordare in tal senso la bocciatura in Consiglio di Stato dell’ingiunzione ad Edison che ha fatto perdere anni e che noi da subito avevamo criticato. Il Ministero va eventualmente incalzato con manifestazioni, partecipazione nelle conferenze dei servizi, nascita di comitati locali autonomi, contro-informazione, studio delle carte, eventuali esposti nelle sedi competenti. Quello che il Forum fa da anni».

Per gli attivisti del Forum H2o abruzzese bisogna cercare di far funzionare cosa non va perché è impossibile e senza senso pensare di costruire enclavi autonome prive, peraltro, delle risorse necessarie per risolvere nel breve e, soprattutto, nel lungo periodo le gravissimi problematiche di inquinamento e di occupazione dell’area.

«Da anni sosteniamo che è centrale porre il tema della bonifica anche per assicurare lavoro. –rimarcano gli ambientalisti chiedendo– Quanti corsi di aggiornamento sono stati organizzati per coinvolgere, sull’esempio dei siti inquinati statunitensi, le persone del posto nei processi di bonifica? Perché non partire da subito con la bonifica della discarica Tremonti, la più pericolosa perché posta direttamente sul Fiume Pescara? E’ l’unica area ancora di proprietà degli eredi Montedison per cui sarebbe più facile spendere le risorse pubbliche agendo in danno sul privato e riavere indietro i fondi moltiplicando le risorse che potrebbero essere poi reimpiegate sempre sull’area».

Il Forum acqua poi ricorda come vi è stato un momento chiave nella storia del sito di Bussi, quello in cui anche il Ministro Orlando stava finalmente per andare decisamente in questa direzione. «Fu fermato. –commentano– Oggi, a due anni di distanza, staremmo a parlare di discarica Tremonti eliminata, di decine di posti di lavoro creati e quasi certamente di altri denari provenienti da Montedison da riutilizzare ancora sul sito. Un errore strategico che non possiamo più permetterci».

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