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domenica , 16 Marzo 2025
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Eventi catastrofici e calamità naturali, la CNA:  un pasticcio l’obbligo assicurativo

Scatta dal 1° aprile la norma voluta dal Governo: «Per le imprese troppe incognite, serve più tempo»

Pescara – Se il primo aprile prossimo un evento catastrofico o una calamità naturale come un terremoto, un’alluvione, un’inondazione, un’esondazione o una frana coinvolgessero imprese italiane (e quindi anche le circa 100mila abruzzesi dei vari comparti interessati, da cui è esclusa la sola agricoltura) che non sono state in grado di stipulare entro i termini stabiliti dal Governo la polizza contro i relativi rischi, non si sa cosa potrebbe accadere. Di certo, rischierebbero di essere escluse da possibili contributi pubblici: perché se è vero che la legge non prevede sanzioni contro le imprese che non avranno adottato una specifica polizza, la mancata stipula impedirà loro di ottenere l’assegnazione di qualsiasi forma di contributo, incentivo, sovvenzione o agevolazione dallo Stato. Il che, detto in altre parole, vuol dire costringerle alla sottoscrizione, anche se gli indennizzi per molti eventi restano esclusi o poco, come ad esempio grandinate, bufere, trombe d’aria, mareggiate, incendi incontrollati.

Il tema è stato al centro questa mattina, a Pescara, di una conferenza stampa organizzata da CNA Artigiani Imprenditori d’Italia alla presenza del direttore regionale, Silvio Calice, e del presidente della CNA di Chieti, Giuseppe Troilo. «Si tratta di una norma ambigua, frettolosa, con molte criticità e punti oscuri, viziata dalla totale mancanza di confronto preventivo con le imprese. Oltretutto, non sono chiare e trasparenti le condizioni che imporranno le assicurazioni , anche perché  a tutt’oggi  non è attivo il portale dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS) in grado di mettere a confronto le diverse offerte dei contratti assicurativi. Motivo questo per insistere sul rinvio e su una valutazione più attenta».  «Ovviamente nelle nostre imprese abbiamo già in essere contratti assicurativi – gli ha fatto eco Troilo, titolare ad Atessa di un’azienda di serramenti – ma è difficile capire cosa vada integrato alle garanzie già presenti. Insomma, un bel rebus».

Il possesso di una copertura assicurativa diventerà condizione irrinunciabile per la partecipazione a bandi per incentivi, agevolazioni o contributi legati a eventi calamitosi che abbiano prodotto danni a fabbricati, capannoni, macchinari, impianti per lo svolgimento dell’attività aziendale, attrezzature industriali e commerciali. E’ la critica che la CNA rivolge al provvedimento varato con la legge di bilancio 2024 e prossimo ad entrare in vigore: una scelta – a detta della confederazione artigiana –  aggravata dal metodo da parte dell’esecutivo del regolamento attuativo: scelta avvenuta senza alcun confronto con il mondo delle imprese.

Questo disagio la Confederazione artigiana l’ha tradotto in una lettera indirizzata alla Premier, Giorgia Meloni, in cui si afferma che il provvedimento «mette in seria difficoltà quasi quattro milioni di imprese – micro, piccole, medie e grandi – che avrebbero a disposizione meno di un mese per sottoscrivere polizze di particolare complessità, rispetto alle quali sono state fornite modalità operative, con l’emanazione del regolamento attuativo, solo a fine febbraio». Oltretutto, sottolinea ancora la CNA chiedendo con insistenza una proroga dei termini che dia la possibilità alle aziende interessate di essere adeguatamente formate e informate, le imprese assicuratrici hanno tempo fino al 28 marzo – termine sostanzialmente coincidente con l’entrata in vigore dell’obbligo di stipula – per adeguare alle previsioni di legge i testi delle polizze da proporre».

In Abruzzo, regione che gli studi di più qualificate agenzie specialistiche mettono tra le più esposte a rischi legati a possibili danni causati da gravi eventi naturali e climatici – come la storia recente consegna purtroppo alla memoria – il quadro appare altrettanto, se non di più problematico e complesso: i premi saranno infatti calcolati proporzionalmente al rischio, tenendo conto della vulnerabilità dei beni, della loro ubicazione geografica e delle serie storiche di eventi disponibili, delle mappe di rischio, della letteratura scientifica.

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