PESCARA – «Spesso le parole fanno paura, e il concetto di Bosco Urbano in questa città pare essere paventato, in quanto spesso abbiamo sentito esponenti di questa amministrazione disprezzare il concetto del Bosco, descrivendolo fino a oscuro e pericoloso, affermando che non sia quella la strada per Pescara». Lo denuncia Simona Barba, consigliera comunale di AVS-Radici in Comune, che punta il dito contro le scelte che stanno trasformando l’area di risulta di Pescara.
«Eppure, nello studio del progetto Life A-green Net, che costituisce la base per il Piano del Verde di Pescara secondo la Legge 10 del 2013, si indica chiaramente un bosco urbano come strategico per la città. E dove? Proprio nell’area di risulta», sottolinea Barba. Ma, i piani dell’amministrazione secondo la consigliera di opposizione sembrano andare in tutt’altra direzione. Nonostante il progetto Life sia stato sviluppato da Università qualificate e miri a mitigare i cambiamenti climatici – con interventi come connessioni verdi, viali alberati e decementificazioni – gran parte dell’area di risulta sarà destinata a parcheggi silos, edifici come il nuovo Palazzo della Regione, superfici commerciali e piazze. La consigliera critica: «Nella più ottimistica delle ipotesi, la superficie dedicata al parco, che comunque non sarà un bosco urbano, sarà meno della metà dell’area totale».
Lo studio del progetto europeo Life, che ha incluso un’analisi dettagliata per Pescara, punta a combattere l’isola di calore, una delle emergenze sanitarie più gravi per la città. «Pescara è tra le città italiane più colpite dai cambiamenti climatici, con un aumento significativo di morti premature legate al caldo estivo, circa il 10%», spiega Barba. «Abbiamo individuato la causa e ci sono soluzioni già proposte per mitigare il problema. Perché allora non adottare immediatamente questa programmazione?»
La planimetria del progetto, chiamata “Visione Strategica”, prevede un percorso di trasformazione urbana fino al 2050, basato su interventi scientificamente validati per migliorare la vivibilità. Tuttavia, secondo la consigliera, le amministrazioni comunale e regionale stanno ignorando tali indicazioni.
Un appello all’amministrazione
Barba non risparmia critiche alle scelte politiche che definisce miopi e dettate da accordi verticali. «Regione e Comune devono fermarsi e avviare interventi coerenti con i dati e le indicazioni degli esperti. Non si può amministrare contro l’interesse pubblico attraverso decisioni che procureranno danni permanenti ai cittadini. Il mandato di queste amministrazioni è l’esatto contrario: agire per il bene e la salute di tutte e tutti».
L’appello si conclude con una richiesta chiara: «Fermarsi nelle decisioni sbagliate è doveroso, perché agire in modo contrario alla vivibilità della città è un errore che i cittadini pagheranno per anni».