martedì , 17 Dicembre 2024

Lupi (e altri selvatici) in ambienti urbani: il WWF ‘bisogna imparare a conviverci’

Vivere in armonia con la natura non è solo uno slogan ma una scelta ormai obbligata.
Il WWF: «Resta fondamentale il ruolo di mass media e social nel dare informazioni corrette»

Pescara – Si moltiplicano le segnalazioni sulla presenza di lupi e altri animali selvatici nelle periferie e talvolta anche in prossimità dei centri urbani con inevitabili preoccupazioni, in particolare per i lupi che possono potenzialmente predare anche piccoli cani e gatti, compagni di vita di molte famiglie. Tra i tanti cittadini che si rivolgono al WWF in verità quasi tutti paventano anche i pericoli che gli stessi lupi corrono nell’avventurarsi in spazi cittadini per loro tutt’altro che accoglienti. Un problema che indubbiamente esiste, ma che viene talvolta ingigantito da fake news e da allarmi esagerati.

Le strutture locali del WWF hanno da tempo realizzato, d’intesa con i Carabinieri Forestali, una brochure (Tante specie un solo pianeta) che distribuiscono gratuitamente (allegata al presente comunicato), nella quale si elargiscono consigli su che cosa fare e non fare quando ci si imbatte in un animale selvatico… in difficoltà (in particolare uccelli e cuccioli di mammiferi) e anche come comportarsi nel caso si incontri un lupo o un orso, nelle aree montane in cui vivono gli ultimi individui della preziosa sottospecie Ursus arctos marsicanus.

Per quanto riguarda più specificatamente il lupo, il suo ritorno in aree anche collinari e litoranee dalle quali era da anni scomparso per mano dell’uomo, rende necessario, per favorire una tranquilla coesistenza, il rispetto di alcuni semplici consigli comportamentali. Il primo è quello di non lasciare incustoditi all’aperto i propri animali, o, peggio che mai, chiusi in cortili esterni, legati a una catena o comunque impossibilitati a muoversi, in particolare nelle ore notturne, soprattutto se si tratta di cani di piccola e media taglia o di gatti. Allo stesso modo bisogna evitare di lasciarli vagare da soli. Altra regola fondamentale quella di evitare di abbandonare rifiuti organici o cibo per animali: crocchette per cani e gatti attirano topi, ricci, istrici, volpi, cinghiali… e, di conseguenza, pure i lupi.

«Una serena convivenza è possibile – osserva la presidente del WWF Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco – semplicemente cambiando alcune nostre cattive abitudini. Non siamo stati del resto sino a oggi particolarmente attenti: abbiamo distrutto i corridoi ecologici, abbiamo costruito sulle sponde dei fiumi (piloni delle autostrade, tralicci elettrici, centri commerciali e capannoni industriali, recentemente anche casse di espansione) danneggiando i boschi ripariali percorsi da cinghiali, caprioli e altri animali selvatici tra cui il lupo trova le proprie prede svolgendo l’importante ruolo ecologico di tenere sotto controllo il numero degli erbivori. Se si avvicinano alle città, che sono sempre più in espansione, è perché vi trovano cibo facile e abbondante. Riflettiamoci: all’interno del perimetro urbano troviamo spesso cartelli con l’indicazione di non dare da mangiare ai piccioni. Una semplice regola per non fare aumentare il numero di individui di una popolazione. Una accortezza che vale per qualunque specie. È inoltre fondamentale il ruolo dei mass media e dei social che dovrebbero, come molti già fanno, evitare di lanciare allarmi a ogni avvistamento ingigandendo il problema. Importante anche un corretto atteggiamento da parte delle pubbliche amministrazioni che possono (come ha ben fatto ad esempio di recente il sindaco di San Giovanni Teatino) indurre i propri cittadini a comportamenti adeguati. Nelle aree interne da tempo si convive senza particolari problemi e del resto vivere in armonia con la natura non è soltanto uno slogan del WWF, è una scelta positiva e direi quasi obbligata che potrà migliorare la qualità della vita di tutti noi».

Guarda anche

Chiusura del Centro recupero fauna selvatica a Pescara: appello del WWF per azione immediata

Il WWF lancia un nuovo appello alla Regione Abruzzo affinché risolva la crisi legata alla …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *